In ogni presepio i pastori rappresentano lo strato sociale più povero del villaggio ma allo stesso tempo quello più puro. I poveri pastori infatti, gente che vive in modo semplice senza curarsi molto delle attività, spesso non positive, che si svolgono al villaggio, sono i primi a capire l'importanza dell'evento che sta avvenendo e si recano immediatamente nel luogo della nascita di Gesù. Saranno loro i primi “guardiani” che sorveglieranno il luogo dove il nascituro passerà i primi giorni di vita, e saranno sempre loro i primi ad adorarlo, anche prima dei Re Magi, che secondo tradizione arriveranno solamente in occasione dell'Epifania. Per i motivi elencati solitamente un manipolo di pastori con le loro pecore viene posto nei pressi della capanna o della grotta; ogni persona che crea il proprio presepe può collocare il numero di pastori che vuole ma deve curarsi di metterli comunque in una zona periferica rispetto al villaggio, ci sono infatti, come detto, quelli vicino al luogo della nascita, ma ve ne sono altri che ancora non sono stati avvertiti e sono intenti nelle loro mansioni, ossia portare il gregge al pascolo. Di pastori ve ne può essere anche soltanto uno, che dovrà essere però simbolicamente posto nei pressi della grotta o della capanna perché si sta recando ad adorare Gesù Bambino. Anche per sottolineare le umili origini di Gesù, la figura di San Giuseppe nel tempo ha assunto i connotati di quella di un pastore, vestiti marroni e comodi, un grosso bastone da cammino usato per la lunghissima camminata, così viene rappresentato San Giuseppe nonostante egli sia in realtà un sempre umile falegname. Sempre per lo stesso intento e con la chiara intenzione di mostrare come la classe povera della popolazione non sia però priva di forti sentimenti religiosi, tradizione che si è andata consolidando nei secoli nel presepe (ricordiamoci che il presepe ha origini popolari ed antiche, San Francesco ed il suo ordine per primi inscenarono un presepe vivente), anche i suonatori sono dei pastori, che tirano fuori i loro strumenti per festeggiare la nascita di Gesù Bambino
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Una maggiore attenzione va posta sulla collocazione nel presepe di questi personaggi, ne abbiamo già parlato nelle righe sopra tuttavia è il caso di approfondire la questione sottolineando una simbologia particolare. Questo povero strato sociale è la contrapposizione degli strati sociali più ricchi che abitano il villaggio e non si rendono conto di quanto sta accadendo, in particolare sono in contrapposizione con i personaggi dell'Osteria, che sopratutto nella tradizione del presepe napoletano sono la che bevono e festeggiano ignari di quanto accade e sono il simbolo dei mali del mondo. Per questo motivo i pastori sono fuori dal villaggio e come dicevo sono o nei pressi del luogo della nascita, o intenti a far pascolare le loro pecore.
Ogni regione italiana con il passare del tempo ha sviluppato una sua traduzione nel presepe, e spesso nelle diverse regioni d'Italia possiamo trovare personaggi tipici, questi personaggi di solito sono proprio pastori che hanno però una particolare funzione. Nella tradizione siciliana è proprio un pastorello ad avvistare per primo la stella cometa, così come nella tradizione secolare del presepe napoletano Benino, il personaggio addormentato, è anche lui un pastorello. Ugualmente questo personaggio è presente in altre tradizioni con il nome di dormiglione, mentre in Toscana Festoso è il nome di un pastorello che si rallegra della nascita di Gesù Bambino.
Tra i pastori vi sono però anche dei demoni, sebbene non tutte le tradizioni accettino questi personaggi alcuni sono soliti mischiare dei demoni tra i pastori. I demoni assumono le sembianze di questa povera gente e sono rappresentati con delle facce estremamente brutte ulteriormente sfigurate dalla tristezza per la nascita di Gesù.
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