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Le siepi più profumate sono quelle costituite da piante da fiore, che danno anche un ottimo risultato decorativo, prima con la fioritura e poi ricoprendosi di frutti, spesso bacche molto colorate. Vi sono le classiche piante da fiore a foglia caduca, che spesso, dove il clima è mite, mantengono le foglie anche in inverno. Ad esempio il lillà, le azalee, le rose, le ortensie. Esistono però anche specie di sempreverdi dall'abbondante fioritura, che permettono di creare siepi profumate che si mantengono sempre perfette. Tra queste ricordiamo il falso gelsomino, ovvero il Rhyncospermum jasminoides, chiamato appunto gelsomino sempreverde; la lavanda angustifolia, dai caratteristici fiori violetti riuniti in spighe; il pitosforo, che in tarda primavera produce abbondanti fiori bianchi molto belli e profumati; la pyracantha, dai piccoli fiori a stella dall'intensa fragranza. Predisponendo siepi miste, vale a dire accostando piante di diverse specie e con diversi periodi di fioritura, si possono avere delle siepi profumate e fiorite praticamente tutto l'anno.
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Se di solito il profumo di una pianta deriva da un'abbondante e rigogliosa fioritura, esistono anche specie aromatiche, in cui è la pianta stessa ad essere dotata di un profumo intenso e caratteristico. Tra questo tipo di piante, tra l'altro solitamente sempreverdi, ve ne sono molte adatte anche a formare siepi. Spesso presenti nei nostri giardini sono ad esempio l'alloro, dal colore verde brillante; l'eucalipto, particolarmente sensibile al freddo; il rosmarino, arbusto perenne e cespuglioso. Anche tra le conifere vi sono varietà profumate, come cipressi e ginepri, che per le loro caratteristiche si dimostrano adatte ad essere coltivate come siepi aventi anche una funzione pratica. I più diffusi sono il Cipresso sempervirens, alto in media 25 metri e adattabile a tutti i terreni; il Cipresso di Leyland, particolarmente robusto e longevo; il Ginepro comune, tipico dell'area Mediterranea.
Una siepe richiede interventi di manutenzione più o meno impegnativi, a seconda della pianta utilizzata, oltre che del clima e del terreno su cui posa. Variano, ad esempio, la frequenza delle annaffiature, il tipo di concime adatto, la quantità ed il periodo in cui è meglio fornirlo. In linea di massima le siepi ricavano l'acqua ed i nutrimenti di cui hanno bisogno autonomamente, ed andrebbero perciò annaffiate solo se si nota il terreno completamente asciutto, tanto più che la maggior parte delle piante teme i ristagni d'acqua, responsabili dei pericolosi marciumi che spesso ne compromettono la salute. Se la siepe è vittima di parassiti o funghi, è necessario intervenire con prodotti specifici ed eliminare le parti colpite, in quanto è possibile il contagio alle altre piante che compongono la siepe. Se la pianta ha bisogno di essere concimata, il periodo migliore è l'inizio della ripresa vegetativa. Il principale intervento è sicuramente la potatura, che deve essere regolare, per le piante giovani ha lo scopo di dare loro la forma desiderata, in seguito sarà di mantenimento e contenimento. Le piante da fiore si potano dopo la fioritura.
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