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Gli alberi più adatti a costituire siepi frangivento, necessariamente sempreverdi, sono quelli a crescita rapida, che raggiungano una discreta altezza e che non siano troppo rigidi, in modo da poter resistere ai forti venti che di solito sono chiamati a contrastare. Gli alberi più utilizzati a tale scopo sono alcune specie di conifere, robuste, di rapido sviluppo e caratterizzate da una chioma folta e compatta. Sono inoltre piuttosto resistenti e non richiedono pertanto particolari attenzioni. Tra le conifere più utilizzate ricordiamo il Cipresso di Leyland, un ibrido di origine nord americana molto longevo, raggiunge i 25 metri d'altezza e tollera bene aria salmastra e inquinamento. Formano siepi frangivento particolarmente efficaci anche l'Eucalipto, che resiste bene al freddo intenso, spesso usato in lunghi filari per proteggere dal vento i campi coltivati; l'elegante Pioppo, alto al massimo 20 metri, diffuso sopratutto nel Nord Italia; il leccio e il tasso.
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Una volta scelta la specie più adatta e preparati gli esemplari da piantare, prima della definitiva messa a dimora, è consigliabile preparare il terreno lavorandolo un po', scavandolo per una profondità di circa mezzo metro e depositando sul fondo della buca terriccio universale, torba e concime, per renderlo più fertile e drenato. La distanza che deve intercorrere tra gli alberi che compongono una siepe frangivento cambia a seconda della specie, ad esempio per il Cipresso di Leyland è tra 50 cm e 1 metro. Nel pianificare la realizzazione di una siepe è molto importante ricordarsi che, per legge, questa deve essere posta a una certa distanza dal confine. Se non vi sono norme locali che regolino la materia, si applicano le disposizioni del codice civile, che per gli alberi ad alto fusto, come sono di solito quelli impiegati nelle siepi frangivento, prevede che sia mantenuta una distanza di 3 metri.
Gli alberi usati per formare siepi frangivento sono in genere robusti e autosufficienti, se infatti le condizioni climatiche e le caratteristiche del terreno sono quelle giuste, riescono a procurarsi sufficiente quantità di acqua e nutrimento da soli. Forse l'unica cosa di cui hanno veramente bisogno è una regolare potatura. Le nuove piantine, per i primi 2 anni, vanno potate con cautela, solo per dare loro una forma armoniosa, successivamente gli interventi saranno più decisi ed avranno una funzione di contenimento dello sviluppo e di mantenimento della forma. Si dovranno quindi eliminare i rami secchi o malati, o quelli che crescono disordinatamente. Dove gli inverni sono rigidi si può procedere a pacciamare il terreno alla base delle piante, per proteggerle dal freddo. Se non si è soddisfatti della crescita, o se il terreno è particolarmente povero, si può fornire alle piante del concime organico, meglio se a fine inverno. Anche le siepi frangivento, seppure robuste, possono essere preda di parassiti e funghi, specialmente in presenza di eccessiva umidità, in tal caso sarà necessario intervenire al più presto con prodotti specifici.
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