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L’Iperico può essere messo a dimora sia in pieno sole e sia in luoghi semiombreggiati e, solitamente, è coltivato per ricoprire zone ombreggiate del giardino e, anche qui, è in grado di svilupparsi in tutte le sue strutture producendo però pochissime infiorescenze. Questo esemplare è in grado di sopportare i freddi della stagione invernale ma, talvolta, può capitare che perda le foglie e che la parte aerea si secchi. Nonostante ciò, con l’arrivo della stagione primaverile, foglie e fiori riprenderanno a crescere vigorosamente. Al contrario, in luoghi con estati calde è conveniente coltivare la pianta in luoghi semiombreggiati. Per fare in modo che il cespuglio sviluppi delle ramificazioni e delle infiorescenze forti e in salute, alla fine dell’inverno occorre cospargere alla base di esso del concime organico maturo o, in alternativa, del concime minerale a lenta cessione. Per quanto riguarda le annaffiature, solitamente l’iperico sfrutta l’acqua delle piogge ma, se la stagione è troppo siccitosa, occorre annaffiare regolarmente la pianta, evitando ristagni idrici e aspettare che il terreno si asciughi tra un’annaffiatura e l’altra.
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Il terriccio impiegato per la messa a dimora dell’Iperico, non ha bisogno di una composizione o struttura chimica specifica. Ciò è dovuto al semplice fatto che, questo cespuglio, si adatta a qualsiasi tipo di terreno, sia a quelli ricchi che a quelli poveri di elementi organici e ricchi di sabbia. La caratteristica principale che esso deve avere è quella drenante, in quanto l’Iperico non sopporta i ristagni idrici. Per quanto riguarda la moltiplicazione, la nascita di una pianta figlia può avvenire mediante talea semilegnosa, divisione dei cespi o asportando i polloni dalla pianta madre. In tutti e tre i casi, occorre mettere i rami o i polloni della pianta madre in vaso, con terriccio ben drenato e non esposto agli aggressivi agenti atmosferici. Dopo poco tempo, le talee, i cespi o i polloni, produrranno un apparato radicale autonomo, tale da poter piantare l’iperico in piena terra.
Per prevenire gli attacchi di parassiti o l’insorgere di malattie, durante la stagione estiva occorre trattare l’Iperico con un prodotto insetticida e fungicida. In questo modo, si protegge la pianta dagli afidi che si annidano sulle foglie, nutrendosi della linfa e portando il fogliame al disseccamento e alla morte, e da malattie fungine che proliferano in luoghi umidi e freschi. È bene sapere che l’Iperico subisce attacchi anche ad opera della ruggine e dell’oidio, noto anche con il nome di mal bianco. L’oidio si cura con degli insetticidi specifici. La ruggine aggredisce il fogliame già verso maggio e giugno; la sua presenza si nota perché le zone aggredite tendono a perdere la tipica colorazione verde. In questo caso occorre tenere sotto controllo le annaffiature, e osservare se la stagione appena passata era caratterizzata da giornate piovose e molto miti.
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