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La parola aloe non ha un'origine certa, ma presumibilmente deriva dal greco "àls-alòs" che significa sale, e deriva dal sapore amaro della pianta, molto simile all'acqua salata del mare. Le suocere hanno ispirato molti nomignoli di piante grasse, forse per la "spinosità, di alcune di esse. E' il caso del "cuscino della suocera", ovvero l'echinocactus, una bella cactacea originaria dell'America del Nord che può arrivare a 90 centimetri di diametro, un vero cuscino di spine. E' invece detta "lingua di suocera" una varietà di epiphillum che vive come epifita e che, molto lontanamente può ricordare una lingua, non si capisce bene perché "di suocera". Il cephalocereus senilis invece ha ispirato il suo nome per la peluria che lo ricopre: una lanugine bianca che gli vale l'appellativo di "testa di vecchio". Questa varietà di cereus è molto apprezzato e viene commercializzato soprattutto con esemplari di una decina di centimetri, dove la lunghezza della lanugine biancastra è più evidente e d'effetto.
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Il lithopos è solo l'unione delle parole greche lithos, pietra, e opsis, aspetto: il lithopos è come un sasso, una pietra, che però vive, fiorisce e si riproduce. Ls coryphanta bumamma ha un nome decisamente simpatico, ma il suo significato deriva semplicemente dal greco koryphé che vuol dire sommità e da ànthos, ovvero fiore; quindi la coryphanta è solo la pianta con il fiore sulla cima. La hoya carnosa è comunemente detta fiore di cera, ma è molto meno poetico il nome che viene dato popolarmente alla stapelia: il suo odore tipico le fa meritare l'appellativo di "pianta carogna".
Molto suggestiva la leggenda che aleggia intorno all'euphorbia milii: la pianta è formata da un fusto ricoperto di spine molto acuminate e si racconta che sia proprio un ramo di euphorbia milli ad essere attorcigliato e posto in capo al Cristo quando fu crocifisso. Non ci sono molte prove a tal favore, ma la pianta ha ormai acquisito l'appellativo di "corona di Cristo".Dopo tutte le curiosità, serie e semiserie sui nomi delle piante grasse, dobbiamo dire che in realtà i nomi scientifici delle succulente sono quasi sempre dovuti all'abbinamento di due parole latine. Questa scelta venne fatta da Carl Von Linné, meglio conosciuto come Linneo, che si occupò di classificare le piante e scelse il latino perché lingua molto conosciuta e usata all'epca e già largamente utilizzata nel settore scientifico. Le piante grasse sono tantissime: si raggruppano in oltre 10.000 tipi e 25 famiglie.
La classificazione delle piante fu lo scopo di tutta la vita di Linneo, ed oggi noi ci rifacciamo al suo lavoro per identificare con precisione famiglie e generi dei vegetali. Nella tradizione popolare, quando la natura e le piante erano quotidianità nella vita di molti, più che adesso, i nomi poetici dati alle piante, sia grasse che non, erano davvero tanti: gli orecchini della Madonna, le unghie di strega (carpobrotus), la piccola bocca (oscularia), la portatrice di ciuffo (lophophora). Non li conosciamo tutti, ma è bello ricordare quelli tipici delle proprie zone, ricavandoli dai racconti delle nonne.
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