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La coltivazione della pianta di aloe è molto semplice in quanto essa non richiede cure specifiche. La messa a dimora deve avvenire in un luogo luminoso, in modo tale da poter godere dei raggi solari diretti per alcune ore al giorno (non durante le ore calde della giornata); necessita di poca acqua e predilige un terreno ricco di sostanze minerali e molto drenato. È in grado di vivere sia in piena terra e sia in vaso. Riguardo quest’ultimo, è conveniente mettere la pianta di aloe a dimora in un vaso non troppo grande, e portarlo all’interno dell’abitazione nel caso si verifichino inverni molto freddi e umidi. Il terriccio deve essere composto di terra universale mista a sabbia o pietra pomice sminuzzata. Le annaffiature devono essere saltuarie durante la stagione invernale, e settimanali durante la stagione primaverile ed estiva; è bene ricordare di lasciar asciugare il terriccio tra un’annaffiatura e l’altra. Per quanto riguarda il rinvaso, esso deve avvenire ogni 2/3 anni durante la stagione autunnale.
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La propagazione della pianta di Aloe può avvenire mediante seme e polloni. I semi di colore scuro sono facilmente reperibili presso negozi che si occupano di giardinaggio. In questo caso occorre utilizzare un terriccio universale misto a sabbia o pietra pomice; dopo aver piantato i semi, occorre mantenere un certo livello di umidità e di caldo fino a quanto le nuove piantine non hanno raggiungo autonomia radicale e raggiunto qualche centimetro d’altezza. È bene ricordare di mantenere questo clima per almeno 2 anni. La propagazione mediante polloni avviene durante la stagione invernale. Si asportano i polloni dalla pianta madre, si dispongono in un vaso contenente del terriccio universale misto a sabbia, e si tiene la pianta in una zona protetta, in modo tale da evitare essiccamenti causati dalle gelate o dal troppo sole. Infine, è conveniente ricordare che alcune specie di aloe si possono moltiplicare utilizzando una sola foglia recisa dalla pianta madre, messa poi in vaso fino a quando la pianta figlia non sviluppa un apparato radicale tale da renderla autonoma.
La pianta di aloe può essere soggetta all’insorgenza di malattie o all’attacco di parassiti molto infestanti. La cocciniglia è un parassita che infesta la pianta, ricoprendolo di una sostanza appiccicosa all’interno della quale sono presenti i parassiti. La sua presenza si nota a occhio nudo e occorre: eliminare manualmente il parassita utilizzando un batuffolo di cotone imbevuto di acqua e alcool o vaporizzare olio bianco e piretro; dopo aver fatto ciò, occorre cambiare il terriccio in modo tale da evitare una seconda infestazione. La presenza di questi insetti è dovuta a un ambiente poco ventilato e secco. Se si eccede con le annaffiature, l’aloe inizia a deperire a causa di marciumi radicali. Infine, fare molta attenzione all’esporre gli esemplari d’appartamento alla luce solare. Questo perché, se l’aloe non si abitua gradualmente alla luce, le foglie possono assumere un colore rosso.
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