La colocasia esculenta preferisce un clima temperato con temperature tra i diciotto e i venticinque gradi, gradisce buona luminosità ma non sole diretto. E’ opportuno non posizionarla vicino a caloriferi e in zone di forte vento. In estate può essere messa all’esterno in una vasca ornamentale, in inverno andrebbe riparata o coltivata in serra.
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Il terreno più consono alla colocasia esculenta è ricco di sostanza organica, soffice e molto ben drenato.
La messa a dimora della colocasia esculenta va effettuata nel periodo primaverile o autunno utilizzando un terriccio fertile che mantenga l’umidità per un periodo prolungato. Per quanto riguarda il rinvaso, andrà fatto ogni circa due-tre anni sostituendo il vaso precedente con uno di dimensioni poco maggiori.
Come detto in precedenza, la colocasia esculenta necessita di un terriccio sempre umido, dovremo quindi annaffiarla in modo regolare con non esagerare con l’apporto di acqua per evitare ristagni idrici che potrebbero essere vettori di malattie fungine. Quindi annaffiato una volta alla settimana ma con quantità di acqua moderata.
Il taro va concimato durante la stagione primaverile ogni circa venti giorni, il concime più adatto deve essere ricco di potassio e azoto, elementi fondamentali per la crescita di una nuova vegetazione; esso sarà di tipo liquido e andrà sciolto nell’acqua dell’annaffiatura, oppure si potrà scegliere un concime di tipo granulare a lenta cessione.
La colocasia esculenta si propaga tramite la divisione dei rizomi in primavera. Le parti di rizoma andranno posizionate in una zona ombreggiata all’interno di un recipiente con torba e sabbia. Durante questa fase la temperatura ideale dovrà essere intorno ai venticinque gradi. Dopo questa operazione di trapianteranno le nuove piantine in un contenitore di maggiori dimensioni.
Più che potatura, si effettuerà una pulizia delle foglie di dimensioni maggiori con un panno umido e si elimineranno le parti secche, malate e deboli.
I fiori della colocasia esculenta si riuniscono in infiorescenze a spiga e sono avvolte da una brattea di colore chiaro, si sviluppano e sbocciato in estate.
Bisogna sempre far attenzione, in caso di coltivazione in vaso, a non lasciare acqua stagnante nei sottovasi e, nella coltivazione in piena terra, a non apportare acqua in maniera eccessiva, questi comportamenti potrebbero portare alla comparsa di malattie fungine anche molto gravi e dannose per la pianta; inoltre evitiamo di esporla al sole diretto, in quanto questo potrebbe provocare la bruciatura delle foglie. Oltre a questo, la colocasia esculenta spesso è vittima dell’infestazione di afidi, se ne fosse stata vittima somministrare specifici antiparassitari.
In commercio possiamo trovare tranquillamente questa pianta, l’importante è scegliere sempre quelle più sane e vigorose. Nel caso non riuscissimo ad acquistarla nei negozi possiamo sempre ricorrere alla vendita online.
La radice della colocasia esculenta, se mangiata cruda, è particolarmente tossica ma, a cottura ultimata, fornisce elementi nutritivi simili a quelli della patata, con maggior presenza di ferro e calcio, un buon apporto di potassio. Con i rizomi si produce la farina e da essi si ricava un amido particolarmente indicato come lenitivo in medicina e come ingrediente per rendere la plastica biodegradabile in ambito industriale.
Ecco alcuni impieghi dei rizomi della colocasia esculenta. Si può tagliare a pezzi e bollirlo in acqua salata e mangiarlo come una patata lessa; oppure può fungere da contorno per pesce e carne. Lo si può cucinare anche come un purè oppure friggerlo come facessimo le classiche patatine. Uno studio effettuato presso le popolazioni che si nutrono abbondantemente di queste radici, ha dimostrato che essi hanno un’incidenza minore a sviluppare carie e infezioni gengivali, ma anche malattie come polmonite, enterite e diarrea.
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