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Le foglie del salice si presentano di tonalità giallo verde, spesso tendente a tonalità verde-pallido. Hanno forma allungata e sottile. I fiori sono raccolti in amenti, talvolta molto decorativi. Maschi e femmine sono posti su piante separate. Gli amenti maschili si caratterizzano per le antere dorate nella stagione primaverile. Quelli femminili hanno colore più verdastro e hanno piccoli semi chiusi in una lanugine bianca durante l'estate.
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La semina va fatta in vivaio umido per talee legnose, che abbiano una lunghezza di almeno trenta centimetri. A distanza di un anno si può procedere con la conclusiva messa a dimora dei giovani esemplari. L'esposizione dovrà essere soleggiata o a mezza ombra. Dal momento che il salice è una pianta molto rustica, può vantare una notevole resistenza al freddo.
Il salice predilige decisamente un terreno umido, anche argilloso, fertile e provvisto di sostanza organica. Decisamente da evitare per la sua coltivazione i terreni soggetti a prosciugamento.
Funghi che possono causare un grave danno al salice sono il cosiddetto Uncinula salicis, che attacca le foglie provocando macchie biancastre e la successiva caduta, e il Rhytisma salicinum, che colpisce sempre le foglie facendo sorgere macchie gialle che in breve vanno a formare un’unica e più grande macchia nera, provocando anche in questo caso la caduta della foglia.
Anche l’insetto Stilpnotia salicis, infine, causa danni alle foglie, di cui si serve come nutrimento.In natura il salice è diffuso in particolare nelle brughiere e, come si è detto in precedenza, nelle zone ad alto tasso di umidità, senza mai formare boschi puri. Il suo utilizzo è riservato totalmente a scopi ornamentali o per il rimboschimento di aree naturali che hanno subito processi di degrado. Alberi a portamento arboreo vengono utilizzati in prato o nei presi di laghi o specchi d'acqua come esemplari isolati. Crescono senza problemi, infatti, su terreni umidi e acquitrinosi, e sono anzi assai consigliati in quei giardini in cui il drenaggio si presenti come un problema. Molti tra questi possono fungere anche da frangivento o barriere naturali per la protezione di altre piante, grazie alla loro struttura robusta.
I salici non richiedono potature regolari. Comunque, per esigenze estetiche, è possibile accorciare i rami senza recare danni alla pianta, che, in seguito a tale operazione, vedrebbe ovviamente modificato il suo portamento naturale.
Sono molte le specie di salice. Le più diffuse sono il salix babilonica - il noto salice piangente - tipico salice pendulo. Il salix alba, tra i primi ad aprire le foglie, pendenti dai ramoscelli, in primavera, e tra gli ultimi a farle cadere in autunno. Il salix aegyptiaca, di piccola taglia, 3-4 metri di altezza, con germogli grossi, coperti da grigia lanugine e foglie ellittiche della lunghezza di 15 centimetri circa. Il salix caprea, detto anche salicone, con altezza che arriva agli 8 metri e foglie larghe e ovali, assai decorativo per i suoi amenti dorati o argentei. Curiosità di questo genere: i fiori fanno la loro comparsa prima delle foglie in spighe appariscenti chiamate “topini”. Il salix daphnoides, di altezza intorno ai 9 metri, con foglia stretta e lanceolata, verde lucente nella parte superiore, glauca in quella inferiore. La sua bellezza si nota soprattutto nella stagione invernale, quando i nuovi germogli prendono un suggestivo color porpora e sono coperti da lanugine bianca.
Il salix purpurea, di piccola taglia - altezza intorno ai 3 metri- con foglie color verde bluastro e rami penduli, lunghi ed esili. Il purpurea è considerato tra i migliori del tipo “piangente” tra i salici di piccola taglia e d è quindi assai consigliato per spazi di limitata dimensione. Infine il salix viminalis, o vimine, con altezza di 9 metri circa, foglie lunghe di color argento, coltivato prevalentemente per scopi ornamentali, ma anche per la produzione delle ben note ceste.
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