Il salice piangente

vedi anche: Salice piangente

Quanto annaffiare

Capita molto spesso di vedere esemplari di Salice Piangente lungo corsi d'acqua o fiumi. Questo è il suo habitat naturale perché teme fortemente la siccità. Può vivere bene anche in altre zone, ma le annaffiature dovranno essere frequenti e abbondanti, soprattutto in presenza di esemplari giovani. Il terreno deve essere sempre umido per consentire alle foglie di crescere sane e forti. Per questo motivo, le irrigazioni vanno raddoppiate durante la stagione estiva. Nei periodi di siccità, infatti, il primo a risentirne è l'apparato fogliare. Il Salice Piangente è tra le poche piante che vivono bene in presenza di ristagni d'acqua. In virtù di questo, si può procedere ad una nuova annaffiatura anche in presenza di acqua stagnante.
Salice piangente

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Come coltivare

Salix babylonica Il Salice Piangente si riproduce per talea legnosa durante il mese di aprile. Dopo aver eseguito con cura il taglio, la piccola talea andrà posta in un terreno sabbioso fino all'emissione delle nuove radici. Il Salice Piangente vive bene in terreni leggeri e poco drenati, tanto da essere piantato in luoghi dove il terreno è quasi fangoso. Non teme le temperature rigide ed è una pianta generalmente robusta e di media longevità che sopravvive anche in vasi molto grandi. Per fini puramente estetici, la potatura va effettuata all'inizio dell'inverno per ottenere in estate un fogliame ricco e lussureggiante. In caso contrario, vengono potati soltanto i rami preda di parassiti o danneggiati dalle condizioni atmosferiche, quali vento e freddo.

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Come concimare

Varietà salice Prima della messa a dimora del Salice Piangente, il terreno va concimato con cura per migliorarne l'aspetto qualitativo e nutritivo. Durante la stagione autunnale, la pianta va aiutata con un concime organico in polvere che va opportunamente diluito in acqua. Il discorso cambia in primavera, quando la pianta inizia un forte sviluppo vegetativo. In questo caso, la scelta d'elezione sarà un fertilizzante a base di solfato di ferro, adatto a sostenere lo sviluppo sia delle radici che dell'apparato fogliare. Se la pianta cresce bene e non presenta particolari segnali di impoverimento, il concime può essere somministrato anche ogni due anni. In tal caso, si può scegliere anche lo stallatico naturale, adatto a migliorare la struttura del terreno soprattutto se troppo compatta e poco permeabile.


Il salice piangente: Esposizione e malattie

Pianta salice Il Salice Piangente ama la luce e l'esposizione diretta o a mezz'ombra. La sua durata media è di circa trent'anni in quanto è sostanzialmente un albero. Fragile, spesso preda di malattie e parassiti. Gli afidi e i bruchi spesso ne determinano la morte. È essenziale osservare bene i rami colpiti per procedere al taglio delle parti lese con cesoie ben affilate e disinfettate. La pianta può essere colpita anche da un'infezione fungina, la ruggine, che si manifesta attraverso macchie scure o bianche e polverose sulle foglie. Altra malattia temibile del Salice Piangente è il cancro che va combattuto con appositi prodotti. Particolare attenzione va posta al tronco della pianta poiché è la parte più fragile, quindi più soggetta a rotture e infestazioni parassitarie.



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