Faggio - Fagus sylvatica

Il Faggio

Il faggio, nome volgare di “fagus”, appartenente alla famiglia delle Fagaceae, è un grande albero originario delle regioni nell'emisfero settentrionale che dispongono di clima temperato.

Esistono varie specie di fagus. Quella più comune e diffusa in Europa è detta fagus sylvatica.

Il fagus sylvatica è classificato come albero caducifoglio ed è apprezzato soprattutto per il suo valore ornamentale e rigoglioso, potendo disporre di una chioma densa e fitta, riposante per gli occhi e dispensatrice di serenità grazie alla leggiadria del suo colore verde chiaro che sfuma su tonalità bronzee nel corso dell'autunno. Può arrivare ad altezze importanti, anche 30 e 40 metri, e dispone di un tronco dritto e svettante che ha addensamenti di ramificazione solo a partire da una certa altezza. La corteccia è uno dei suoi elementi caratteristici: è grigia e assai levigata al tatto.

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Foglie, fiori e frutti

fagus sylvaticaLe foglie del faggio si presentano di forma ovale e ondulate nel margine. In età giovane hanno orli decorati da una sottile peluria bianca, mentre con l'avanzare dell'età perdono la peluria e risultano glabre e lucide, fonite di nervature laterali. Per poter fruire con più facilità della luce del sole, le foglie crescono e si dispongono sul medesimo piano a mosaico.

I fiori compaiono lo stesso periodo delle foglie: i maschi vantano dagli otto ai sedici stami, mentre le femmine sono racchiuse in una cupola quadrilobata con tre stili. Sono poco visibili e si presentano a gruppi di due. I frutti, infine, hanno colore scuro e sono coriacei: si presentano in forma triangolare e sono contenuti da una cupola legnosa. Non hanno un buon sapore, ma sono commestibili e nel corso della storia sono stati sovente utilizzati come cibo per l'allevamento dei maiali. A causa di questo utilizzo storico è probabile che il nome “fagus” tragga la sua origine dal verbo greco “faghein”, che ha il significato di “mangiare”


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Esposizione

fagus syl dawyck purpleIl faggio ha necessità solo di alcune ore di sole al giorno, ma non pieno sole. Se ha fusto molto sottile è consigliabile consolidarlo con un tutore al fine di mantenerlo stabile contro eventuali assalti di forte vento. L'albero non ha timori del freddo, dunque può essere coltivato in qualsiasi periodo.


Concimazione

E' decisamente consigliabile cominciare a concimare la pianta già subito dopo l'impianto.

Si può farlo anche con pausa di due o tre anni, nelle stagioni fredde ma non troppo: la fine dell'inverno o il periodo in cui sta per iniziare l'autunno è il momento più propizio.

L'operazione consiste nel mescolare sul terreno una quantita discreta di concime organico. Stallatico o humus di lombrico sono due validi concimi utili in questo caso, attraverso i quali è possibile migliorare l'impasto del terreno e nutrire correttamente l'albero.


Terreno e innaffiatura

Il terreno privilegiato del faggio - che allo stato selvatico cresce e si sviluppa all'interno dei boschi di latifoglie, a partire dalla zona collinare fino ad arrivare a quella montana – è un terreno ben drenato e non compatto o troppo umido e acido. A causa della conformazione delle radici, quest'albero è assai sensibile ai terreni compatti e a quelli con crosta in superficie. Il faggio va annaffiato con regolarità ogni due o tre giorni, lasciando quindi tempo al terreno di asciugarsi nel tempo di pausa tra una innaffiatura e l'altra. E' opportuno bagnare il substrato del terreno con un paio di secchi d'acqua una volta al mese o poco più.


Propagazione

La sua riproduzione avviene durante la primavera per seme o per divisione dei polloni radicali.

Nel mese di ottobre è facilitata la semina, a cui deve seguire un successivo trapianto dopo due o tre anni. Da tenere in conto che le varietà di faggio a foglie colorate, riprodotte per seme, non danno vita a piante simili. Se dunque la volontà del giardiniere è mantenere le stesse caratteristiche, c'è il bisogno di intervenire con innesti a partire da marzo.


Parassiti

Il pericolo più frequente per il faggio è rappresentato dalle cocciniglie che spesso ne infestano i rami. Anche gli afidi e le larve dei punteruoli possono recar danno alle foglie.


Specie

Altre specie comuni sono il fagus var. purpurea Tricolor, che vanta una colorazione vistosa delle foglie: la foglia è trifasciata sul margine e si presenta a colorazione rosso vivace, rosa e rosso scura. C'è poi il maestoso fagus var. purpurea Major, il Fagus Asplenifolia, con foglie diffusamente seghettate, il fagus macrophilla, da nome stesso: albero dalle grandi foglie e il fagus pendula, chiamato così per i suoi rami pendenti. Ricordiamo inoltre il fagus quercoides, con la corteccia ruvida. Il fagus tortuosa, contorto nei rami. Il fagus grandifolia, che presenta foglie grandi e strette. Infine, il fagus orientalis, albero dalle larghe foglie che ha origine in Europa orientale.


Curiosità

Nonostante il legno di faggio non sia stimato come materiale di grande qualità, a causa della leggerezza e dal fatto che non di rado viene aggredito dai tarli, è stato ed è tutt’ora utilizzato di frequente nei lavori di costruzione e di falegnameria.

Per l'aspetto trionfante e l'impatto estetico descritto, il faggio è coltivato prevalentemente per scopi ornamentali, portatore naturale di ombra ed elegante strumento di riparo per il vento.



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