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Il bonsai faggio deve essere tenuto in condizioni simili a quelle dell'albero originale, che vive in ambiente montano, umido e fresco. Nella stagione primaverile il bonsai deve stare in luogo ben soleggiato. Il sole determina una rapida e compatta crescita nel bonsai, con rametti robusti e piccole foglie. L'estate può essere critica per questa essenza, a causa dell'umidità ridotta. L'alberello va esposto a nord, all'ombra ed in un punto fresco il più possibile. Inoltre occorre posizionarlo sopra un sottovaso pieno di ghiaia bagnata per contrastare l'aria secca. Anche in autunno l'albero dovrà stare al fresco finché non arriva il freddo, quando sarà rimesso al sole. Nella stagione invernale il bonsai faggio, che resiste benissimo al freddo, si potrà tenere all'aperto in qualunque punto. Può eventualmente essere utile coprire il vaso per proteggere le radici dal gelo.
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Il terriccio sarà annaffiato quando è asciutto, per 2-3 volte, aspettando alcuni minuti, per essere sicuri che sia ben inumidito. In estate, un'alternativa al sottovaso con ghiaia umida è la vaporizzazione di acqua sulle foglie. Il momento più indicato per la potatura è l'inverno, per due motivi: le foglie sono cadute e la struttura dei rami è evidente e l'albero, in stasi vegetativa, non rischia perdite di linfa dai tagli. Poiché il faggio produce cicatrici grandi e esteticamente sgradevoli, quando di tagliano rami grossi è bene medicare con mastice o pasta cicatrizzante. Le foglie sono alterne e quindi ,accorciando un ramo, è necessario decidere in quale direzione dovrà ricrescere e lasciare la gemma apicale che va in quel verso. Nella tarda primavera, quando le foglie prodotte dai nuovi germogli saranno almeno 6, per avere una bella chioma compatta andranno tagliati dopo la seconda foglia. In autunno si rimuovono le gemme che produrrebbero rami che non servono al bonsai.
Questo tipo di albero ha una crescita lenta ed il rinvaso va effettuato un anno sì ed uno no, per i bonsai giovani, e ogni 3 o 4 anni per gli esemplari maturi. Il periodo migliore va da novembre, quando cadono le foglie, a marzo, quando si rigonfiano le gemme. Nel corso dell'operazione di rinvaso la pianta deve essere trattata come una sempreverde, benché sia una caducifoglia, quindi si ridurrà il pane delle radici della metà invece di scoprirle totalmente. Il terreno deve avere un buon drenaggio ma non asciugarsi molto rapidamente, quindi è bene utilizzare un substrato con sostanza organica come il terriccio pronto. Si rinvasano soltanto gli esemplari sani e, in caso di inverno gelido, i bonsai appena trapiantato va protetto in serra fredda. Per un mese o poco più è opportuno nebulizzare ed innaffiare, ogni settimana, con una soluzione di vitamine B. Il fertilizzante dovrà essere del tipo a lenta cessione.
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