
Il Trifoglio viene coltivato a partire dalle sementi: occorre preparare il terreno rimestando una porzione abbastanza superficiale in modo da rendere il substrato sufficientemente morbido per l'attecchimento delle radici. I semi devono essere semplicemente sparsi in maniera ordinata e in abbondanza, in modo da ricreare un prato molto compatto. Le annaffiature devono essere delicate nella prima fase della coltivazione, poiché un getto d'acqua molto forte può staccare le radici dal terreno e impedire completamente l'attecchimento del Trifoglio così come la sua propagazione. Il Trifoglio attecchito si replica ovunque trova spazio e non è raro che invada anche le fessure attraverso pietre e rocce. Per questo motivo, quando si procede alla falciatura per regolarizzare l'altezza del prato è consigliabile utilizzare anche delle forbici da giardino per recidere anche le parti più difficili da raggiungere.
Vorrei qualche consiglio sulla semina, sulla germinazione e sulla resistenza del trifoglio nano. Ho un piccolo giardino di circa 200 mq. un po' umido, esposto ad ovest. Vorrei sapere se è adatto e dov...
L'arancio trifogliato è una pianta che fa parte della famiglia delle Rutacee e al genere Poncirus, oltre alla particolare specie che prende il nome, appunto, di trifoliata.Si tratta di un albero dal...
Con il nome Trifoglio si indica il genere Trifolium, appartenente alla famiglia delle leguminose e che comprende numerose specie erbacee perlopiù foraggere. Queste piante sono diffuse nei prati della ...
La margheritina, conosciuta anche come la margherita dei campi, è una pianta erbacea spontanea che cresce praticamente ovunque: dalle zone alpine a quelle marine, in collina, nei prati e nei terreni ...
Il Trifoglio è una pianta estremamente resistente e proprio per questa ragione, negli ultimi anni è diventato una validissima alternativa al più noto prato erboso. Se le irrigazioni possono renderlo forte, le concimazioni lo rendono più lucente e implementano la sua capacità di propagazione. Il prodotto fertilizzante più adeguato per il mantenimento di un tappeto di Trifoglio può essere liquido o granulare e a lenta cessione; anche del comune letame può essere un valido apporto nutritivo così come il compost domestico. Miscelato nel primo e morbido strato di terra o diluito nell'acqua delle irrigazioni, il fertilizzante deve essere fornito al prato sin dall'inizio della primavera, alla quale corrisponde la piena ripresa vegetativa e quindi, la fioritura. La frequenza ideale segue quella delle annaffiature: un Trifoglio sano può essere concimato una volta ogni due settimane.
Nonostante sia una pianta estremamente resistente alle malattie, il Trifoglio teme particolarmente la Ruggine.Questa patologia si manifesta tra l'inizio della stagione primaverile e l'estate: i fattori scatenanti sono la temperatura e il ristagno d'acqua. Se nel terreno sono presenti avvallamenti che creano pozze stagnanti e la temperatura dell'ambiente si aggira intorno ai venti gradi, è possibile che questa subdola malattia si manifesti: i sintomi sono visibili e si manifestano a partire dalla comparsa di piccole macchie gialle sulla superficie dorsale delle foglie. L'andamento di questa malattia è potenzialmente fatale. Le macchie gialle corrispondono a ferite sulla parte palmare delle foglie e tendono a diventare sempre più scure fino ad annerirsi, danneggiando profondamente la struttura della pianta. Le foglie malate sparse sul terreno possono contaminare direttamente le sottili radici. Il prodotto ideale è un anticrittogamico contenente zinco o rame: preventivamente è consigliabile utilizzarlo ogni sei mesi per scongiurare la comparsa della malattia.
Generalmente il tappeto erboso viene preparato seminando piante di graminacee di varie specie, ormai collaudate da anni,
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