Prato seminato
Con il termine “prato seminato” si intende sia un prato realizzato con la semina che uno già pronto per l’installazione nel proprio giardino. La scelta tra le due procedure dipende sempre dai propri gusti, ma anche dalla pazienza e dal tempo che si vorrà dedicare alla semina. Nel prato già seminato non sarà necessario impelagarsi nella scelta delle sementi, perché l’erba sarà già stata coltivata dalla ditta venditrice. Che sia da seminare oppure pronto, un prato realizzato con erba naturale richiede sempre cure e attenzioni. Il prato ottenuto con la semina potrebbe essere infestato da erbacce, potrebbe seccarsi o presentare delle zone rade e dei vuoti. Tutti questi inconvenienti richiedono interventi mirati e immediati per riportare il tappeto erboso in condizioni ottimali. Gli interventi che riguardano il prato seminato sono il primo taglio, l’eliminazione delle erbacce, le possibilità di calpestamento, ma anche irrigazione e concime.
Prima di parlare di cura del prato seminato occorre premettere che il tappeto erboso va seminato in autunno. Questa, infatti, la stagione in cui le sementi dei tappeti erbosi garantiscono maggiori possibilità di attecchimento. Dopo la semina, il passo finale è quello dell’irrigazione. I semi si spandono nel terreno, si coprono e si rullano. Dopo di che si passa a irrigarli, perché il terreno deve mantenersi costantemente umido, in modo da favorire la germinazione degli stessi. L’acqua deve essere abbondante e penetrare in profondità per almeno venti centimetri. L’umidità del substrato permetterà alle radici dell’erba di attecchire più facilmente. In questa fase si consiglia di evitare il calpestamento. Bambini, ospiti e animali domestici vanno tenuti rigorosamente lontani dalla superficie seminata, perché un calpestamento intensivo rischia di smuovere i semi e di causare la crescita di erbe a chiazze.
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Dopo la semina e la corretta irrigazione, ci si accorgerà della crescita delle nuove piantine. Sarà questa la fase in cui procedere al primo taglio. Non tutti i tappeti erbosi hanno la stessa velocità di crescita e di attecchimento. Tutto dipende dalle sementi utilizzate. Alcune sementi formano nuova erba già dopo un mese, altre dopo due. Questa variabilità confonde spesso i proprietari nella scelta del periodo in cui eseguire il primo taglio. A prescindere dall’epoca di crescita dell’erba, il primo taglio andrà effettuato solo quando le piantine avranno raggiunto l’altezza di dieci centimetri. Il taglio serve a uniformare il prato e a infoltirlo. Quando la superficie del tappeto erboso apparirà compatta, si potrà pensare al calpestamento e a soggiornare nell’area creata semplicemente con la semina e con le giuste cure. Nella manutenzione del prato seminato non si dovranno dimenticare mai gli interventi di concimazione, irrigazione e diserbo.
Dopo la semina, il prato può beneficiare di una concimazione periodica e regolare. Per fornire nutrimento al tappeto erboso è consigliabile usare concimi specifici molto ricchi di azoto. In alcuni casi si possono usare anche i fertilizzanti per piante verdi o acidofile. La distribuzione del concime va effettuata a inizio primavera, prima dell’estate e a settembre. E’ sempre meglio dimezzare la dose rispetto a quella riportata sulla confezione di acquisto del fertilizzante. Dopo la concimazione bisogna procedere con un’abbondante irrigazione. Da evitare, la concimazione durante il periodo estivo, perché l’eccessivo assorbimento di acqua da parte delle radici dell’erba potrebbe causare degli eccessi nutritivi molto dannosi. In estate, invece, non bisogna lesinare sulle irrigazioni. In caso di clima troppo caldo e secco, si può innaffiare anche due volte al giorno. Lo standard di irrigazione estiva per il prato seminato è una volta al giorno, nelle ore serali o al mattino presto. Naturalmente, la quantità di acqua da distribuire dipenderà dal tipo di prato, dal clima della zona in cui è seminato e dall’esposizione. Se il tappeto erboso è esposto all’ombra, anche se in estate, si può irrigare a giorni alterni. L’acqua deve essere distribuita per circa dieci minuti. Meglio evitare distribuzioni prolungate che possono provocare solo marciumi radicali.
A volte, dopo aver seminato il prato, possono comparire degli spazi vuoti, o, peggio, delle erbacce. Purtroppo, nessun prato è immune dalle erbe infestanti. Queste si possono sviluppare perché già contenute nelle sementi, oppure perché il vento trasporta i loro semi e pollini sulle superfici coltivabili. Se poco numerose, le erbacce si possono estirpare manualmente, magari durante il primo taglio, mentre, se sono troppe, si può ricorrere a diserbanti specifici. Il diserbo spesso causa degli spazi vuoti o delle chiazze sul prato. Queste si possono formare anche a causa della dispersione dei semi dovuta a calpestamento o a cattiva lavorazione del terreno. In ogni caso, per rinfoltire gli spazi vuoti, bisogna riseminarli. L’operazione va effettuata, però, sempre in autunno. Eventuali difficoltà, nella cura e nella manutenzione del prato seminato, possono essere risolte ricorrendo all’ausilio di ditte specializzate.
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