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Le malattie funghine sono provocate da miceti o ascomiceti che attuano una sopravvivenza parassitaria sulla struttura vegetale delle rose. Le patologie funghine più temute e più diffuse nelle rose sono: la muffa grigia, il marciume, il mal bianco, la ruggine, la peronospora e la ticchiolatura. Tutte queste patologie sono provocate da funghi, che si moltiplicano grazie a condizioni ambientali favorevoli, come il caldo e l’eccessiva umidità. Le malattie funghine della rosa iniziano a fare le loro apparizioni proprio durante l’inizio dell’estate, divenendo particolarmente infestanti ed estese non appena le temperature superano i 25 gradi e l’umidità sale anche all’80%. Giornate afose, umide e prive di pioggia, possono essere fatali per le rose. La muffa grigia viene causata dal fungo botrytis cinerea, che attacca tutte le parti della pianta. La malattia si presenta con macchie pulverulente di colore grigio che possono portare anche al disseccamento e piegamento dei boccioli. Il marciume è causato da diverse specie di funghi, che si riproducono in condizioni di ristagno idrico. Con questa malattia si assiste alla marcescenza delle radici delle rose e del colletto dell’intera pianta, che pian piano ingiallisce e poi si secca. Il mal bianco, detto anche oidio o muffa bianca, è causato da un ceppo di ascomiceti appartenenti al genere oidium. La malattia si presenta con la formazione di uno strato pulverulento di colore bianco, che può diffondersi su tutta la pianta, anche se si riscontra maggiormente sui boccioli o le foglie delle rose più giovani. La ruggine è provocata dal fungo Phragmidium subcorticium e si manifesta con macchie gialle sulla pagina superiore delle foglie e chiazze pulverulente, sempre di colore giallo, sulla parte inferiore. La peronospora della rosa è provocata dal fungo Peronospora sparsa, che provoca macchie violacee, scure o rossastre, sulla pagine superiori delle foglie. Un altro fungo , il Diplocarpon rosae, provoca macchie nere sulle foglie più giovani della rosa e sui piccioli. Si tratta della ticchiolatura, detta anche “macchia nera”. Le malattie funghine delle rose si prevengono evitando i ristagni idrici e le condizioni di caldo eccessivo. Alcune patologie funghine, come l’oidio, si possono debellare con la pioggia, ecco perché durante la stagione calda è consigliabile irrigare le rose dall’alto. In caso di malattia conclamata si deve ricorrere ad antifunghini specifici o ad ampio spettro.
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Gli insetti parassiti prediligono anche le rose, che naturalmente non possono fare altro che ospitarli, accusando fenomeni di arresto nella crescita o di malformazione fogliare. Tra i parassiti delle rose ricordiamo le cicaline, gli afidi e il ragnetto rosso. Le cicaline, come dice il nome, sono molto simili a delle piccole cicale alate di colore verde. Il nome di questi insetti è Typhlocyba rosae. L’infestazione da cicaline si manifesta sulle foglie e sui germogli, che appaiono più chiari nella parte centrale. Prediligono i boccioli di rosa ed i germogli, gli afidi, detti anche “pidocchi delle piante”. Con il loro pungente apparato boccale, gli afidi succhiano la linfa delle rose provocando la deformazione delle parti fiorali e bloccandone la crescita. Il ragnetto rosso è un insetto appartenente alla famiglia degli acari. Questo insetto attacca le foglie, provocandone l’ingiallimento e l’accartocciamento. Sulla parte inferiore del margine fogliare si possono notare anche delle ragnatele, che sono il chiaro segno della presenza dell’acaro. Le malattie da insetti si combattono con prodotti specifici. Le cicaline si possono eliminare con prodotti a base di piretro, mentre gli afidi richiedono l’utilizzo di prodotti che agiscono solo su di essi. Il ragnetto rosso si può, invece, rimuovere manualmente, pulendo le foglie con un batuffolo di cotone insaponato.
A volte, funghi, insetti parassiti o errori di coltivazione, possono favorire la proliferazione di virus che possono provocare alle rose delle malattie mortali. Una delle malattie da virus più pericolose per la rosa è il mosaico. Questa patologia attacca le foglie, che assumono una colorazione giallastra, con chiazze simili proprio a un mosaico. Le macchie non compaiono sui fiori, che, però, non crescono o tendono a deformarsi e ad apparire più piccoli della norma. Non esistono cure per le malattie virali della rosa. Se la pianta viene colpita da un virus è meglio estirparla e sostituire completamente il terreno sui cui è stata coltivata.
Errori di concimazione, potatura, innaffiatura, possono danneggiare le rose più degli agenti patogeni veri e propri. Se i concimi non vengono correttamente dosati, sulla pianta si possono manifestare sintomi da eccesso o carenza di minerali. L’eccesso e la carenza di minerali si possono manifestare anche su terreni non adatti alla rosa, terreni su cui vanno apportati dei concimi ammendanti. La rosa risente facilmente della carenza di ferro, accusando i sintomi della clorosi. Questa patologia si manifesta con l’ingiallimento fogliare, dovuto all’impossibilità della pianta di sintetizzare correttamente la clorofilla. E’ noto, infatti, che il ferro interviene nei processi metabolici che consentono alla pianta di produrre la clorofilla, ovvero la sostanza che dona la colorazione verde alle foglie. Nella rosa, gli errori di potatura, come i tagli imprecisi, possono causare ferite difficili da rimarginare, con conseguente ingresso di virus e batteri. L’innaffiatura eccessiva della pianta può, inoltre, causare marciume, mentre quella insufficiente può provocare il seccume dei rami.
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