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Le cause delle batteriosi vegetali possono essere molte e vanno tutte individuate e rimosse per mettere a punto una strategia preventiva che impedisca ai batteri di penetrare nelle piante. Durante la coltivazione e l’irrigazione delle specie coltivate, bisogna fare attenzione ai ristagni idrici che indeboliscono l’apparato radicale facendolo marcire e creando un ambiente utile alla riproduzione dei batteri. Altre cause di batteriosi possono essere le potature errate con tagli imprecisi e lacerazioni profonde che espongono la pianta all’azione di numerosi agenti patogeni. Le ferite dei tagli vanno adeguatamente protette con mastice o altro materiale in modo, da impedire l’ingresso dei batteri all’interno delle stesse. Una causa comune di batteriosi può essere anche l’innesto errato o, meglio, eseguito con parti vegetali precedentemente infette. E’ possibile provocare una batteriosi alla pianta quando si usano un nesto o un portainnesto con un principio di infezione. Attirano i batteri anche le scarse pratiche igieniche sugli attrezzi per la coltivazione e la potatura. Tagliare un ramo con un coltello o una cesoia non disinfettata può essere una delle principali cause di batteriosi della pianta.
La batteriosi della rosa è provocata dall’Agrobacterium tumefaciens, un agente patogeno che attacca le radici della pianta determinando anche l’insorgere di tumori vegetali noti con il nome di tumori batterici. L’agrobacterium colpisce la rosa, ma anche specie a frutto ed evonimus. Prima di infettare la pianta, questo batterio può vivere nel terreno per oltre due anni. Una volta che riesce ad attaccare le radici vegetali, l’agrobacterium dà vita a un tumore che altera irrimediabilmente i tessuti della pianta. Quando il tumore assume dimensioni molto grandi si assiste alla morte della specie infettata.
La batteriosi della magnolia e del kiwi è provocata dal batterio Pseudomonas syringae, che attacca le foglie delle magnolie e i tralci , i boccioli, i fiori ed i frutti della pianta da frutto. La batteriosi della magnolia si manifesta in primavera con macchie scure sulle foglie, contornate di un alone giallastro. I sintomi dell’infezione diventano meno evidenti in estate, anche se le foglie colpite tendono a seccarsi e a cadere. Nelle piante del genere actinidia ( kiwi) si assiste a uno scurimento delle foglie e dei fiori, al disseccamento dei frutti e alla loro caduta, fino alla definitiva morte della pianta colpita.
Il pomodoro può essere colpito dallo stesso batterio che colpisce il kiwi e la magnolia (Pseudomonas syringae), o da altri agenti infettivi. Tra i più temibili si ricordano lo Xanthomonas campestris e l’Orynebacterium michiganense. Il primo è responsabile della cosiddetta maculatura batterica che colpisce le foglie e i frutti del pomodoro. L’infezione si manifesta nel mese di giugno, con macchie scure che, oltre a danneggiare la produzione, devitalizzano la pianta. Il secondo agente infettivo provoca il cancro batterico, che attacca il fusto della pianta scurendolo e rendendolo spugnoso. Questa infezione impedisce alla pianta di fruttificare, portandola al disseccamento e alla morte. Lo Pseudomonas syringae e lo Xanthomonas campestris possono colpire anche l’albicocco e l’aglio. Sempre lo Xanthomonas campestris causa il cancro batterico negli agrumi.
Errori di potatura, ferite provocate dall’uomo o causate da freddo e grandine possono favorire, nella pianta, lo sviluppo di un agente patogeno responsabile di una batteriosi conosciuta come rogna. Questa malattia si manifesta frequentemente nell’olivo e nell’oleandro. Quando le suddette piante sono, infette, sui loro rami si formano delle protuberanze o delle escrescenze con una consistenza simile al legno, di forma sferica e grandezza variabile. Queste formazioni, prima o poi, si staccano dalla pianta, ma ne provocano il deperimento, con gravi danni alla produzione commerciale.
Non esistono allo stato attuale presidi fitosanitari specifici per le batteriosi, la soluzione efficace per combattere le batteriosi resta, dunque, la prevenzione, da effettuare periodicamente sia sul terreno che sulle piante stesse. In genere, le batteriosi si prevengono effettuando un’analisi del suolo per correggerne eventuali squilibri nutrizionali, cioè eccessi o difetti di determinate sostanze nutritive indispensabili alla salute e alla buona crescita delle piante. Le batteriosi si prevengono evitando anche i ristagni idrici sul terreno ed evitando le irrigazioni a pioggia, cioè quelle che fanno arrivare alla pianta l’acqua in gocce. Gli attrezzi per la potatura e gli innesti vanno adeguatamente puliti e disinfettati prima di ogni operazione. E’ consigliabile non lasciare tralci di potatura nelle vicinanze della pianta. Se i tagli di potatura sono più grandi di due, tre centimetri, vanno chiusi con mastice miscelato a sali di rame.
Le batteriosi vegetali conclamate si curano con prodotti a base di rame. Molto efficace sembra essere il solfato di rame mischiato con acqua e calce. Il rame si compra presso negozi specializzati in presidi fitosanitari. La distribuzione del rame avviene passando un pennello impegnato lungo tutto il fusto della pianta. Le piante totalmente infette vanno raccolte e bruciate, mentre il terreno va trattato con prodotti specifici. Per evitare condizioni di inquinamento e tossicità della pianta e del terreno, i prodotti contro le batteriosi vanno distribuiti rispettando le quantità indicate nella confezione.
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