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Le annaffiature dovranno essere effettuate alla sera, utilizzando circa due litri di acqua per piantina da distribuire in maniera omogenea sull'apparato radicale. Occorre fare bene attenzione a non bagnare il tronco. Per le annaffiature sarebbe consigliabile utilizzare acqua piovana lasciata scaldare sotto il sole durante il giorno. Nel periodo più caldo le irrigazioni dovranno essere eseguite a giorni alterni fino al momento in cui le temperature non tenderanno a riabbassarsi, oppure fino a che non vi saranno nuove piogge. Per gli esemplari coltivati in vaso occorre provvedere ad irrigazioni manuali, con quantità di acqua proporzionata alle dimensioni del vaso. Le piantine giovani dovranno essere assistite con particolare cura, prevedendo se necessario delle annaffiature d'emergenza da effettuare con maggiore frequenza.
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Le piante di melograno necessitano di un terreno soffice ed un concime ben equilibrato, per assicurare sempre meravigliosi frutti dai colori brillanti. Per la sua messa a dimora un terreno alcalino e calcareo rappresenta l'ambiente ideale. Se il terreno non presenta queste caratteristiche, è possibile intervenire aggiungendo della calce al terriccio. La concimazione rappresenta una fase importantissima per il corretto sviluppo della pianta, soprattutto se questa viene coltivata in vaso. In particolar modo le giovani piantine appena messe a dimora hanno bisogno di elementi che agevolino la loro fase di acclimatazione al nuovo ambiente ed al clima. Un buon composto organico o letame maturo nelle dosi di 1 kg per ogni pianta da somministrare ogni quattro mesi assicurerà le corrette sostanze nutritive al melograno per svilupparsi al meglio. In alternativa è possibile utilizzare anche del fertilizzante a lenta cessione.
Le principali malattie del melograno sono causate da insetti che attaccano i fiori, i germogli e le parti più tenere della pianta. Afidi, ragnetto rosso e cocciniglia sono tra i parassiti più diffuse, facilmente debellabili grazie ad appositi insetticidi. Un altro fenomeno molto temuto dai coltivatori di questa pianta è rappresentato dallo spaccamento dei frutti. Spesso non si tratta di una vera e propria malattia, ma di una causa atmosferica. Stagioni particolarmente umide e grandi sbalzi termici possono portare al fenomeno di spaccamento dei frutti, che interessa generalmente gli esemplari già maturi. Pur se questi possono essere tranquillamente consumati, il deprezzamento sul mercato dovuto a questo particolare inconveniente è molto forte e può determinare gravi perdite economiche per gli operatori.
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