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La verbena ha bisogno di essere collocata in un ambiente soleggiato in primavera e nei mesi freddi, mentre in estate è meglio posizionarla in un luogo semi ombreggiato. Riesce a sopravvivere al caldo, ma non sopporta il freddo; si consiglia di evitare di esporla ad una temperatura inferiore ai 7-13 gradi.
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Per una crescita ottimale della verbena si consiglia di usare un terreno leggero e poroso; è preferibile anche aggiunge al terriccio della torba e della sabbia, che favoriscono il drenaggio.
La messa a dimora della verbena va effettuata a partire dalla primavera. Si scava una buca profonda circa il doppio della lunghezza delle radici; si estrae la pianta dal suo contenitore e si pulisce dalla terra in eccesso, facendo attenzione a non danneggiarla; si colloca la pianta nella buca, si ricopre con la terra, si comprime e infine si annaffia abbondantemente. Il rinvaso va fatto in primavera, quando è necessario; la pianta va posta in un vaso leggermente più grande del precedente, si sconsiglia l’uso di vasi troppo grandi perché ciò porterebbe ad un maggiore sviluppo delle radici, a discapito di foglie e fiori.
La verbena va annaffiata regolarmente, ma non in modo eccessivo. Si consiglia di annaffiare con acqua a temperatura ambiente e di non lasciare che il terreno si asciughi troppo tra un’irrigazione ed un’altra. Le annaffiature devono essere più abbondanti in estate, mentre vanno diminuite nei mesi freddi.
Le verbene non hanno bisogno di un’eccessiva concimazione; per una crescita ottimale si può utilizzare un concime organico per piante da fiori, che va somministrato mescolandolo all’acqua delle annaffiature. Il trattamento va fatto nel periodo della fioritura, e va ripetuto ogni due settimane.
La riproduzione della verbena avviene per seme. La semina va fatta nei mesi di febbraio-marzo; i semi vanno posti in un contenitore con terriccio, che va tenuto sempre umido, e sabbia e vanno posizionati in un luogo ombreggiato. La temperatura ottimale per la crescita delle piantine va dai 18 ai 24 gradi. Una volta che i semi saranno germogliati vanno esposti alla luce e, quando le piantine saranno diventate abbastanza robuste, si potranno trasferire in vasi singoli. La moltiplicazione delle verbene avviene anche per talea, anche se non è un metodo diffuso. Nei mesi di agosto-settembre si staccano le parti apicali, si eliminano le foglie poste più in basso e si pongono le talee così ottenute in un contenitore con torba e sabbia; una volta che le nuove piantine saranno germogliate, potranno essere poste in vasi singoli.
Le verbene non hanno bisogno di una eccessiva potatura; basta effettuare la cimatura quando ce n’è bisogno, per fare in modo che la pianta mantenga un aspetto compatto. Vanno eliminate, inoltre, le foglie e i fiori secchi e le parti danneggiate. Si consiglia di usare per la potatura strumenti affilati e puliti, per non danneggiare la pianta ed evitale lo sviluppo di infezioni.
La fioritura delle verbene avviene dall’inizio di giugno, alla fine di settembre. I fiori sono riuniti in spighe, sono numerosi e molto profumati; sono di colori diversi a seconda della specie: possono essere lilla, viola, rosa, rossi.
La verbena può essere attaccate dagli afidi e dalla mosca bianca, che possono danneggiare fiori e foglie; in questo caso si deve cercare di eliminare manualmente i parassiti, oppure si può utilizzare un insetticida specifico. Un’eccessiva umidità può causare dei marciumi, quindi si consiglia di non somministrare troppa acqua.
Prima di acquistare le verbene è preferibile controllare lo stato di salute della pianta; bisogna verificare l’assenza di parassiti e malattie e che la pianta sia stata annaffiata sufficientemente (è possibile saperlo osservando se la terra del vaso è umida). Vanno evitate le piante con parti secche e danneggiate, mentre sono da preferire quelle rigogliose, con un’abbondante fioritura e dai colori brillanti.
Il genere Verbena comprende circa 250 specie, tra queste sono molto note: Verbena officinalis, pianta spontanea che viene utilizzata in erboristeria, ha foglie piccole e lisce e fiori tubolari di colore rosa-lilla; Verbena peruviana, che ha un portamento prostrato, foglie dentate e fiori di forma tubolare di colore scarlatto; Verbena bonariensis, che ha foglie oblunghe di colore verde brillante e fiori grandi color lavanda. Poi c’è il gruppo delle verbene ibride che sono ottenute dall’incrocio di specie diverse.
La verbena era una pianta sacra per gli antichi Romani ed era usata dagli Indiani d’America per curare tosse, febbre, raffreddore; si riteneva che avesse proprietà magiche ed afrodisiache ed era utilizzata anche per incantesimi e sacrifici agli dei. La verbena macinata era posta intorno al collo come talismano, contro il mal di testa e i morsi di serpente e veniva considerata un portafortuna.
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