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Le parti del mirto usate a scopo erboristico sono le foglie, i frutti, l’olio essenziale e i fiori. Le foglie si raccolgono ad agosto, i fiori nel periodo di maturazione ( maggio, luglio), lo stesso dicasi per le bacche che vanno raccolte, staccandole con le mani dalla pianta per non rovinarla, nel periodo autunnale, in base alla zona le bacche possono maturare da novembre a gennaio. Dopo la raccolta, le parti della pianta vanno essiccate al sole e conservate in recipienti ben chiusi. Il mirto possiede proprietà aromatizzanti, astringenti e antisettiche. Queste proprietà si devono ai costituenti della pianta, ovvero olio essenziale, tannino, resina , acidi e vitamina C. L’olio essenziale del mirto avrebbe le stesse proprietà dell’eucalipto, con azione mucolitica e antisettica in caso di affezioni bronchiali. Foglie e bacche della pianta, grazie alla presenza del tannino, avrebbero un’azione astringente, tonica, stomachica e carminativa. Si usano in caso di cistiti, per affezioni della cute, gengiviti, emorroidi, leucorrea, diarrea e mucose irritate.
Per esplicare i loro effetti benefici gli estratti di mirto si possono assumere attraverso diverse forme medicinali. Le più comuni sono i decotti e gli infusi. L’infuso si prepara con 30,50 grammi di foglie essiccate in un litro d’acqua, da lasciare in infusione per una decina di minuti. L’infuso si assume come preparato astringente e per trattamenti esterni della cute in caso di mucose irritate, gengiviti ed emorroidi. L’olio essenziale del mirto ( mirtolo) viene usato come componente di sciroppi per la tosse e componente di profumi, ma a dosi elevate, può provocare nausea, depressione e mal di testa. Altre forme “farmaceutiche” degli estratti di mirto sono la polvere, l’estratto acquoso e la tintura madre preparata dai giovani rametti freschi con le foglie. La dose consigliata per la polvere di mirto è di una o due grammi al giorno; la dose consigliata per l’estratto acquoso è di 0,20, 0,60 grammi al giorno. La dose consigliata di tintura madre è di 30 gocce per tre volte al giorno. Il mirto si usa anche in cucina, viste le sue proprietà aromatiche. Dalle bacche macerate si ottiene anche un liquore, dalle proprietà digestive, detto myrtèi, prodotto in Corsica. Un altro famoso liquore a base di mirto viene prodotto in Sardegna e si chiama proprio “ Liquore mirto di Sardegna”. Il liquore si può preparare in proprio, con bacche che vanno raccolte tra novembre e dicembre, quando diventano nere. I frutti vanno lasciati in infusione alcolica, in un vaso chiuso e al buio, per 40 giorni. Dopo si aggiungeranno acqua e zucchero. Le foglie e le bacche di mirto si usano anche per insaporire piatti di carne o pesce e per aromatizzare i salumi. In passato, con fori e foglie di mirto distillate, si preparava anche un’acqua aromatica, da usare come cura di bellezza, chiamata acqua dell’angelo o acqua angelica.
Una confezione da 10 ml di olio essenziale di mirto costa 10, 90 euro. Una confezione da 50 ml di tintura madre di mirto costa circa 14 euro. Una confezione di 20 ampolle bevibili di estratto acquoso di mirto, costa tra 17 e 20 euro. Variabile il costo dello sciroppo per la tosse a base di mirto che, talvolta, si trova miscelato ad estratti di altre piante. Per una confezione da 170 ml, il prezzo oscilla tra otto e dodici euro, in base alla marca e alla formulazione del contenuto. Una confezione di liquore di mirto da mezzo litro, costa circa 16 euro.
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