ginepro

Cos’è

Il ginepro comprende una serie di piante sia arbustive che erbacee, perenni, molto diffuse nelle zone montane e nella zona mediterranea. Il nome botanico di queste piante è Juniperus e appartengono alla famiglia delle Cupressaceae. Esistono molte varietà di ginepro, ognuna con precise caratteristiche morfologiche e usi altrettanto specifici. La più conosciuta è il ginepro comune, il cui nome botanico completo è Juniperus communis L. Questa varietà si presenta come un piccolo arbusto altro tra uno o dieci metri, con altezze medie di circa due metri. Le foglie sono molto strette e a forma di ago di colore verde, i fiori, sia maschili che femminili, sono gialli. I frutti del ginepro sono delle bacche che da verdi diventano viola scuro nella fase di piena maturazione. Le bacche del ginepro sono anche chiamate “galbuli”. Altre varietà di ginepro è il Ginepro sabina, nome botanico Juniperus sabina L, comunemente conosciuto come Sabina, si tratta di un cespuglio meno alto del ginepro comune, ma con le stesse caratteristiche botaniche. Rispetto al ginepro comune, però, possiede la caratteristica di essere velenoso e per tale motivo viene coltivato solo a scopo ornamentale. Stessi usi anche per il ginepro originario del Giappone e della Corea, Juniperus rigida e per le varietà ginepro liscio e rosso. Per produrre legname si usa il Juniperus virginiana conosciuto come il Cedro della Virginia, perché originario dell’America. Le specie ornamentali vengono anche usate per consolidare i terreni sabbiosi e per favorire il rimboschimento. Il ginepro comune è anche conosciuto per l’essenza aromatica contenuta nelle bacche, usata sia in cucina che in fitoterapia. Questa pianta fiorisce a marzo, richiede climi temperati e esposizioni soleggiate o a mezz’ombra. Il terreno del ginepro va innaffiato solo in caso di siccità e concimato ogni due anni. Le bacche si raccolgono in autunno e vanno fatte essiccare all’ombra.
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Proprietà

ginepro2 Le bacche del ginepro comune, grandi quanto un pisello, hanno un sapore fortemente acidulo e contengono un olio essenziale da cui dipende proprio il tipico profumo della pianta. Si tratta della gineprina prodotta dalla canfora del ginepro. Altri principi attivi sono le resine, zucchero, acetato di calcio e di potassio. L’olio essenziale delle bacche si estrae per distillazione è ha proprietà antisettiche e battericide. Viene, infatti, usato per le affezioni delle vie respiratorie perché la gineprina agisce da sedativo per tosse e bronchiti e per le affezioni delle vie urinarie, come le cistiti. I principi attivi del ginepro si rivelano utili anche in caso di reumatismi, gotta e calcoli renali, poichè facilitano l’eliminazione dell’acido urico, favorendo la disintossicazione dell’organismo e l’eliminazione delle sostanze tossiche o di scarto. Gli estratti di ginepro comune si rivelano benefici anche per debolezza di stomaco, difficoltà digestive, mancanza di appetito, mestruazioni irregolari e coliche. Possiedono, inoltre, notevoli effetti diuretici. Gli estratti di ginepro hanno anche proprietà cicatrizzanti e lenitive.

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Usi

Il ginepro comune si usa sia in cucina che in fitoterapia. Le sue essenze aromatiche sono molto utilizzate per insaporire arrosti di carni o altre pietanze, ma anche per preparare liquori come il gin. Mentre in fitoterapia, le bacche si assumono o fresche o sotto forma di infuso e decotto. L’infuso si prepara aggiungendo 15 grammi di bacche in acqua bollente: la dose consigliata è di 3, 5 tazze al giorno per ottenere effetti diuretici. Il decotto, invece, facilita la digestione, ma siccome può danneggiare i reni si consiglia di assumerlo sotto stretto controllo medico. Aggiunto alla vasca da bagno ha un effetto rinfrescante e tonificante. Le bacche fresche si usano per stimolare l’appetito, per i problemi di stomaco, per la digestione, per l’alito pesante e le afte. La dose è di 5 bacche al giorno. Esiste anche il dosaggio per una terapia settimanale in cui si aggiunge una bacca in più il giorno successivo fino ad arrivare a 15 bacche. Per eliminare i liquidi sottocutanei si usa anche il vino di ginepro o tintura vinosa che si ottiene facendo macerare per sei giorni, 60 grammi di bacche schiacciate, in un litro di vino bianco secco. La dose consigliata è di 10 grammi per due volte al giorno. In caso di gotta, reumatismi, calcoli, coliche, si usano bacche fresche pestate e cotte nell’acqua. Poi si spremono in un sacchetto per raccoglierne il succo che va cotto in un vaso fino a quando non diventa come il miele. La dose consigliata è di un cucchiaino, mattina e sera. Esiste anche lo sciroppo di ginepro, da assumere il caso di artrite: la dose consigliata è da due a cinque cucchiai al giorno. Con le bacche fresche schiacciate si possono fare anche degli impacchi esterni per lenire ferite, ulcere ed eczemi. Si può anche estrarre un unguento per curare la scabbia. Il ginepro bruciato si usa anche come deodorante per ambienti.


ginepro: Costi dei prodotti

Una confezione di liquore a base di ginepro, ovvero il gin, da un litro, costa circa 10 euro. L’olio essenziale di ginepro ha un costo abbastanza elevato, una confezione da 10 ml costa anche 12 euro. Prodotti a base di ginepro da usare per applicazioni esterne come rinfrescanti e tonificanti costano circa 27 euro.


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    visita : ginepro comune

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