L’alchechengi deve essere seminata nel corso del periodo compreso tra il mese di febbraio e quello di marzo e deve essere trapiantato in piena terra ad aprile.
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All’interno dell’alchechengi possiamo trovare l’acido citrico, mucillagini, tannini e altri principi amari, ma è anche una fonte di ferro, niacina e provitamina A.
Dell’alchechengi si utilizzano soprattutto i frutti secchi, mentre quelli freschi devono essere consumati con una certa attenzione e, soprattutto, moderazione.L’alchechengi è una pianta che presenta proprietà diuretiche e depurative, che vengono utilizzate, in particolar modo, per combattere la ritenzione urinaria, ma risulta molto utile anche in tutti quei casi di nefriti, gotta, calcoli renali e vescicali e in ogni forma e malessere che interessa l’apparato urinario.
Per tutte le preparazioni erboristiche viene sfruttato il frutto essiccato dell’alchechengi, ma ogni tipo di parte verde non deve assolutamente essere utilizzato per la concentrazione eccessiva di alcaloidi.All’interno dei frutti di alchechengi si può trovare una quantità davvero molto elevata di vitamina C, al punto che è in grado di sostituire senza particolari problemi gli integratori di vitamina C che vengono fatti assumere ai bambini.Inoltre, per merito della presenza dei tannini, si tratta di frutti che permettono di svolgere un’azione ancora più astringente in tutti quei casi di diarrea, soprattutto nel corso delle prime epidemie di influenza che coinvolgono anche l’intestino.La pianta di alchechengi viene sfruttata, in modo particolare, nella sua varietà commestibile coltivata, che si può trovare con relativa facilità all’interno dei negozi di frutta.
Le proprietà benefiche dell’alchechengi si caratterizzano per concentrarsi soprattutto nella specie spontanea, che presenta dei frutti di colore diverso.Per uso interno i frutti dell’alchechengi si caratterizzano per essere un ottimo diuretico, antiurico e depurativo; inoltre, si può sfruttare anche l’infuso (3 grammi in 100 ml di acqua) da assumere due volte al giorno (mattino e sera), mentre la tintura vinosa (3 grammi in 100 m di vino bianco, con una macerazione di 10 giorni), deve essere assunta con un bicchierino ogni giorno, nella mattinata, rigorosamente a digiuno.Per quanto riguarda l’uso esterno, si sfruttano molto le compresse imbevute di decotto di alchechengi per combattere le pelli arrossate.Per il momento, si possono trovare dei prodotti a base di alchechengi nel campo della cosmetica, come ad esempio delle particolari creme che permettono di svolgere un trattamento per gli occhi e, nella maggior parte dei casi, il loro costo va da un minimo di 15 euro, fino ad un massimo di 30-40 euro per ciascun prodotto.
L’aiuto di cui l’uomo necessita per curare i suoi malesseri e le sue malattie si può trovare anche nelle semplici erbe d
Nome: Physalis alkekengi
Famiglia: Solanacee
Nomi comune: chichingero, ciliegine, fiasche de corai, vingenze
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