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La pianta del carciofo viene coltivata alla stregua di una pianta produttiva e, per tale ragione, può essere sfruttata fino ad un massimo di un decennio.
Lo sviluppo spontaneo dei “frutti” del carciofo, che sono rappresenti come detto in precedenza dai capolini, avviene nel corso del periodo compreso tra la parte finale della stagione invernale e la primavera, anche se spesso vengono impiegate delle moderne pratiche colturali per cui il carciofo viene prodotto anche nel corso del periodo compreso tra la stagione autunnale e quella invernale.La pianta di carciofo viene coltivata sia nell'orto che all'interno del campo completo e da ciascuna pianta c' è la possibilità di ottenere fino ad numero massimo di capolini pari a dieci: ecco spiegato il motivo per cui non c'è la necessità di avere poi tante piante, visto che risultano essere molto produttive.La semina della pianta di carciofo si può realizzare sia tramite seme che mediante il metodo agamico (sfruttando in quest'ultimo caso, in alternativa, i carducci o gli ovuli).Questa operazione si deve svolgere sempre all'interno di un semenzaio riparato: il periodo, di solito, è quello corrispondente alla stagione invernale, mentre nel caso in cui non si disponga del semenzaio protetto, allora è meglio puntare sulla stagione primaverile; in alternativa, la semina in campo pieno dovrebbe avvenire nel corso del mese di maggio.All'interno del semenzaio, poi, il seme deve essere immesso formando delle file e facendo particolare attenzione a non andare mai oltre il centimetro e mezzo di profondità. SARANDREA ELIXIR LIQUORE AL CARCIOFO 50 CL Prezzo: in offerta su Amazon a: 9,9€ |
La pianta di carciofo si caratterizza per svilupparsi nel migliore dei modi all'interno di tutti quei luoghi che presentano un clima tipicamente mite ed asciutto, nonostante sia in grado di adattarsi piuttosto bene anche a quei climi dalle temperature piuttosto rigide (ma non troppo).
Tra i principali pericoli, relativi al terreno, che possono sorgere per la pianta di carciofo, troviamo sicuramente gli sbalzi termici e le brinate, che possono creare danni anche consistenti alla pianta.Per quanto riguarda il terreno, la pianta di carciofo si caratterizza invece per svilupparsi ottimamente su tutti quei terreni che hanno un impasto medio, ma sono altrettanto ricchi e profondi (il livello di scheletro deve essere sempre piuttosto limitato), ma riesce anche a crescere su tutti quei terreni molto argillosi o anche calcarei, fino a svilupparsi (seppur con qualche difficoltà) pure nelle terre salmastre e acide.Gli ovuli della pianta di carciofo devono essere tolti dalla struttura principale nel corso della stagione estiva.
La prima cosa da fare è quella di lasciare che germoglino: si consiglia di conservarli uno sopra l'altro e poi provvedere a renderli un po' umidi almeno per due giorni consecutivi.Il passo successivo sarà quello di piantare gli ovuli all'interno dell'orto, dopo aver realizzato delle buche a buona profondità (almeno venti centimetri), rispettando sempre le distanze di almeno 100 centimetri tra una pianta e l'altra (spesso serve anche una distanza maggiore, intorno ai 120 centimetri).Nel caso in cui si voglia ottenere una produzione durante la stagione primaverile, allora i carducci devono essere tolti dalla pianta principale già nel corso dell'autunno, mentre per chi volesse una produzione concentrata nel periodo autunnale e nella stagione invernale, allora i carducci devono essere piantati all'interno della carciofaia nel corso della stagione primaverile.I principali pericoli per la pianta di carciofo arrivano direttamente dalle lumache e dai topi: nello specifico sono le arvicole i nemici più importanti, dal momento che sono in grado di creare dei danni piuttosto ingenti alle radici di questa pianta perenne erbacea, a volte anche irreparabili.
Ad ogni modo, tra le varie categorie di insetti che risultano essere pericolosi per la pianta di carciofo troviamo gli afidi, il grillotalpa e il maggiolino: tuttavia, l'insetto che produce i danni maggiori è rappresentato dalla nottua del carciofo, che dispondei larve che riescono a penetrare all'interno delle foglie (in questo caso si consiglia l'utilizzo di piretro o rotenone).Spostando l'attenzione sulle principali malattie, invece, balza subito all'occhio il mal bianco (macchie gialle sulle foglie), su cui spesso si può formare anche una muffa dalla tipica colorazione biancastra.
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