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Come tutte le specie di insetti appartenenti all’ordine o genere dei Rincoti, le cocciniglie si distinguono per un apparato boccale appuntito e succhiante che tende a catturare la linfa delle piante ospiti. Questa caratteristica morfologia è presente, però, solo nelle femmine, poiché i maschi, ne sono sprovvisti. Il maschio della cocciniglia, infatti, ha vita breve e viene utilizzato solo per fini riproduttivi. Le cocciniglie sono degli insetti di piccolissime dimensioni, in genere raggiungono solo pochi millimetri e solo le femmine delle specie tropicali possono raggiungere le vistose dimensioni di tre centimetri. I maschi sono di dimensioni inferiori alle femmine e sono dotati di zampe e di ali, mentre le femmine sono attere ( senza ali). Il corpo della cocciniglia è ovale, con dorso convesso e zampette laterali. Visti al microscopio, questi insetti si presentano molti simili a dei pelucchi ovali che camminano sulle foglie della pianta.
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La riproduzione della cocciniglia può essere asessuata o per partenogenesi derivante da individui ermafroditi che possiedono sia gli organi genitali maschili che quelli femminili. Le cocciniglie possono essere ovipare e vivipare, ma anche ovovivipare. Nel primo caso depongono delle uova da cui nasceranno gli insetti giovani, sotto forma di neanidi, nel secondo, le stesse nasceranno dal ventre della madre, mentre nel terzo, le uova con gli embrioni già formati, si schiudono sempre nel ventre della madre. Lo stadio larvale della cocciniglia, come già detto, è la neanide, che attraversa solo tre stadi prima di diventare adulta. Anche le neanidi si nutrono della linfa delle piante rimanendo fissamente attaccate alle foglie. Le femmine di alcune specie di cocciniglie possono deporre da 400 a 600 uova, divenendo altamente infestanti. Le uova della cocciniglia possono schiudersi tra marzo, giugno e settembre, con qualche variazione del ciclo biologico dell’insetto, legata alla specie a cui appartiene. In un solo anno, la cocciniglia può dare vita a ben tre generazioni di neanidi. La sottoclasse di appartenenza delle cocciniglie determina anche il colore del parassita che può essere bianco, giallo, rossastro o marrone.
I maschi delle cocciniglie usano le ali semplicemente per spostarsi e raggiungere le femmine per l’accoppiamento. Per attirare l’insetto del sesso opposto, le femmine emettono dei potenti ferormoni. Dopo la nascita della nuova generazione di neanidi, i maschi hanno già completato il loro stadio della vita adulta e muoiono. L’infestazione della pianta avviene, dunque, a cura dell’insetto femmina e delle neanidi. Il parassita si lega per tutta la vita alle foglie ed ai rami della pianta e, a volte, in base alla specie, anche ai frutti, di cui si può nutrire in fase di neanide. L’utilizzo dei frutti da parte delle neanidi non determina, in genere, grossi danni alla pianta ospite, ma solo dei fastidi di natura estetica, mentre i danni maggiori avvengono a causa dell’apparato succhiante che sottrae la linfa vegetale bucando le foglie e la corteccia. La cocciniglia può però provocare anche danni indiretti alle specie colpite, danni che dipendono da specifiche condizioni morfologiche dell’insetto. Gli esemplari adulti di questo parassita tendono a formare uno scudo emettendo sostanze cerose che si accumulano sul corpo e sul dorso formando proprio una barriera protettiva che impedisce l’azione degli altri predatori o degli insetticidi. La cocciniglia è, infatti, facilmente vulnerabile nello stadio giovanile. Altra caratteristica infestante di questo insetto, l’abbondante secrezione di melata, sostanza zuccherina che è in grado di ricoprire la pianta nella sua interezza, danneggiandola esteticamente e nella produzione, attirando le formiche, che proteggono l’insetto dai predatori, e funghi che possono causare la fumaggine. Le punture dell’apparato boccale della cocciniglia possono anche provocare l’inoculazione di virus alla pianta ospite.
L’infezione da cocciniglia provoca naturalmente dei chiari sintomi alle piante ospiti, sintomi che si possono individuare dalla colorazione e dalla forma delle foglie, dall’indebolimento generale della pianta e dal blocco della sua crescita. Quando viene attaccata dalla cocciniglia, la pianta può presentare foglie deformate, accartocciate, ingiallite o di colore rosso e brunastro tipico della bruciatura. La melata che attira le fumaggini crea sulla pianta una densa copertura color carbone che impedisce alla stessa di compiere la fotosintesi. Questo meccanismo blocca sia la crescita che la nutrizione della pianta, conducendola a un progressivo indebolimento e poi alla morte.
La cocciniglia si sviluppa in climi aridi, caldi e temperati. Gli esemplari adulti e le neanidi non sono in grado di sopravvivere alle temperature rigide e agli ambienti piovosi. La pioggia lava via anche le uova e le femmine fecondate, che, invece, sono in grado di resistere al freddo. Alcune condizioni ambientali possono favorire lo sviluppo delle neanidi: è il caso di appartamenti chiusi, tenuti al caldo e molto asciutti che favoriscono l’infestazione delle piante da appartamento, ma anche l’eccessiva esposizione al sole e al caldo delle piante da giardino sensibili alla cocciniglia, possono predisporre all’infezione. Altri fattori scatenanti dell’azione del parassita, scarse irrigazioni e potature errate.
Come già detto all’inizio del nostro approfondimento, non tutte le specie di cocciniglie sono infestanti per la pianta. Tra quelle più temute ricordiamo la cocciniglia cotonosa(Icerya purchasi) e diverse specie di cocciniglie farinose. La specie cotonosa attacca prevalentemente legumi, piante ornamentali ed agrumi. L’insetto si presenta con un corpo di colore bianco, un dorso irregolare e una testa non meglio formata. La riproduzione della cocciniglia cotonosa avviene per via asessuata, poiché le femmine sono anche ermafrodite. I danni della cocciniglia cotonosa vengono provocati dall’abbondante produzione di melata. Le cocciniglie farinose colpiscono piante ornamentali, agrumi,vite e fico. La principale caratteristica d questi insetti è di produrre una cera filamentosa che crea uno scudo sul loro dorso. Quando le colonie sono numerose, sulla pianta colpita si forma una specie di manto farinoso. L’insetto della specie farinosa è di colore bianco ed è dotato di numerose zampe che ne consentono lo spostamento. L’olivo, alcune piante ornamentali e gli agrumi, possono essere attaccati anche da cocciniglie con zampe corte, immobili e di colore rossastro o marrone. Sempre immobili e di colore rosso sono altre specie di cocciniglie che vivono sul kaki, l’olmo, il susino, il ribes, piante ornamentali, come la magnolia, e la vite. Cocciniglie molto piccole, di colore giallastro, immobili, vivono su rami e fusti e non producono la melata.
L’aumento delle temperature e i periodi di siccità favoriscono l’infezione delle cocciniglie sulle piante da appartamento e su quelle da giardino o da campo coltivato. Per tutelare la salute della pianta, la sua resa estetica e, se necessario, anche la sua produzione, bisogna intervenire con metodi di lotta chimica o biologica. La lotta chimica è stata essenzialmente condotta con gli oli minerali. Si tratta di insetticidi derivati da estratti del petrolio, con azione tossica e asfissiante sulla maggior parte delle cocciniglie, anche se vengono frequentemente usati per combattere quelle cotonose.
Gli oli minerali possono essere antracenici, cioè scuri ( i più tossici), gialli e bianchi. Molti di questi prodotti non sono più ammessi in agricoltura, restano solo quelli bianchi che hanno subito un maggior processo di raffinazione e quindi hanno un minore impatto ambientale. Gli oli bianchi vengono utilizzati con altri insetticidi per potenziarne l’azione, in quando da soli risultano poco efficaci. Gli oli minerali vanno applicati sulla pianta a fine inverno, quando le gemme sono gonfie e quando stanno per schiudersi le uova con le neanidi, che rappresentano lo stadio dell’insetto più vulnerabile ai trattamenti chimici. L’olio bianco può danneggiare alcune specie di piante e se non se ne conoscono gli effetti, meglio puntare su insetticidi a base di piretro o con la naftalina. Altra sostanza chimica da poter usare con effetto insetticida, il sapone molle. Si tratta di un composto a base di sali potassici, acqua e glicerina, efficace sui parassiti con apparati succhianti. Il sapone molle non è fitotossico, ma quelli addizionati con sgrassanti e coloranti di sintesi possono “bruciare” le foglie della pianta, provocandone la morte. Molto efficace sulle cocciniglie e con un impatto ambientale nullo, è la lotta biologica da praticare con metodi tradizionali o facendo uso di predatori tipici di questo parassita, come la vespa parassita, altri imenotteri, alcuni acari, la coccinella e persino gli scarafaggi. Sulle piante da appartamento, le neanidi si possono rimuovere passando sulle foglie cotone impregnato con alcool. La pioggia lava via le cocciniglie, per cui, quando piove, è consigliabile esporre le piante da appartamento ( escluse quelle grasse) alla salutare azione dell’acqua. Lavare le piante da appartamento ed evitare gli accumuli di polvere ha anche un buon effetto preventivo. Se le cocciniglie attirano le formiche, si può avvolgere il tronco della pianta con una carta moschicida appiccicosa, facendo attenzione a posizionarla a una certa altezza da terra per evitarne la contaminazione con i detriti del suolo.Tutti associamo al termine cocciniglia la malattia che colpisce le nostre piante scatenata dall'attacco di dannosi parassiti chiamati appunto cocciniglie. Ma non è solo questo. La cocciniglia infatti è un colorante ricavato dall'omonimo insetto e soprattutto dalle femmine di questa famiglia. Questi insetti sono in grado di difendersi dai loro nemici grazie ad un liquido che secernono in caso di attacco di predatori e che utilizzano come involucro per la loro difesa. E’ proprio da questo liquido molto denso e dal color rosso intenso che viene prodotto il colorante. Per riuscire a produrre un kg di colorante sono necessari circa 100 mila insetti. La polvere del colorante viene ottenuta macinando il carapace e trattando la sostanza con acqua calda. Nell'industria alimentare, gran parte dei coloranti rossi sono prodotti a partire dalla cocciniglia.
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