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Il Rinvaso è un' operazione molto delicata, ma a volte anche necessaria per la salute della pianta. Non lasciatevi ingannare da ciò che vi viene detto o da ciò che vedete nel terriccio quando andate a comprare una pianta: spesso, infatti, le persone scelgono di rinvasare una pianta perchè vedono polistirolo, fibra di cocco e quant' altro nel substrato della propria piantina, credendo che il rivenditore abbia voluto risparmiare sul terriccio. Ma non è così, infatti quei materiali che trovate nel terreno delle piante appena comprate è quello giusto per mantenere la pianta nelle sue condizioni ottimali. Tuttavia, ci sono dei casi in cui il rinvaso deve essere necessariamente eseguito. Ovviamente, non deve essere mai eseguito se non in determinate circostanze, ovvero quando la pianta è troppo grande per restare nel vaso che la ospita ( bisogna quindi spostare la pianta in un vaso più grande), quando il substrato è diventato deteriorato, marcio o rimane troppo umido e appiccicato, il che impedisce alla pianta di trovare la giusta dose di nutrienti al suo interno e quando il terriccio è infestato da passiti o muffe.
Nel primo caso, è bene procedere al rinvaso dopo la fioritura, quando iniziano a comparire le prime radici. DENDROBIUM KINGIANUM, pianta vera Prezzo: in offerta su Amazon a: 11,9€ |
Prima di procede al rinvaso, è buona abitudine bagnare il substrato, in modo che le radici dell' orchidea siano più elastiche e, quindi, per evitare le rotture. Le radici vanno ben pilite e quelle morte vanno eliminate con cesoie accuratamente disinfettate. Trattate le superfici di taglio con polveri fungicide.
Il substrato da utilizzare per la pianta varia a seconda della specie, ma è sempre indispensabile che non rimanga troppo umido.
E' consigliabile che il terriccio sia costituito solo da materiali di origine vegetale e minerale.Tra i primi si predilige:lo sfagno, che si trova sottoforma di fibre lunghe o corte, vive o morte. E' consigliabile lo sfagno vivo.L' Ormunda, ovvero le radici di Osmunda regalis, che tuttavia è una specie protetta. Foglie di Faggio, che consentono di avere un substrato leggero e arieggiato, ma durano massimo 10 mesi.Bark, formato da abete rosso ed è a lunga durata, in quanto si deteriora dopo ben 6 anni. Lana di Roccia, che proviene da un miscuglio di rocce trattate a temperatura molto alta. Anche non contenendo elementi nutritivi, è un materiale molto leggero.Corteccia di sughero, che, se unito alla spugna, trattiene l' acqua.Carbone di legna, che trattiene i sali minerali.Corteccie di Sequoia,Palma e Felci, utili per formare le “zattere”.Terra di Brughiera che trattiene l' acqua e ha poche sostanze organiche. I materiali di origine minerale più usati sono:la Pomice, una roccia porosa e leggera utile per il drenaggio.L' Argilla espansa, priva di sostanza organica ed è utile per evitare sbalzi termici all' interno del substrato , in quanto possiede una bassa conducibilità termica. La Perlite, che assorbe l' acqua e va sostituita quando diventa di colore giallo, perchè vuol dire che è deteriorata. Il polistirolo espanso, che viene utilizzato per migliorare l' aereazione del substrato. Vermiculite, che trattiene l' acqua ed ha un' elevata quantità di elementi minerali. Scelta del contenitore:Per la salute delle orchidee è utile usare vasi di plastica trasparente, in quanto spesso le radici hanno bisogno di luce perchè svolgono l' attività fotosistetica.Siccome le orchidee non amano i ristagni idrici, è bene che il vaso abbia un elevato numero di fori per il drenaggio, in modo che l' acqua dell' innaffiatura in eccesso non causi problemi.Per la salute delle orchidee è utile usare vasi di plastica trasparente, in quanto spesso le radici hanno bisogno di luce perchè svolgono l' attività fotosistetica.
Siccome le orchidee non amano i ristagni idrici, è bene che il vaso abbia un elevato numero di fori per il drenaggio, in modo che l' acqua dell' innaffiatura in eccesso non causi problemi.Per la salute delle orchidee è utile usare vasi di plastica trasparente, in quanto spesso le radici hanno bisogno di luce perchè svolgono l' attività fotosistetica.
Siccome le orchidee non amano i ristagni idrici, è bene che il vaso abbia un elevato numero di fori per il drenaggio, in modo che l' acqua dell' innaffiatura in eccesso non causi problemi. Se avete usato o avete già acquistato vasi privi di fori e non potete cambiarli, effettuate voi la semplice operazione di creare dei fori nella plastica del vaso. Ci sono comunque tipi di orchidee, come le Phalaenopsis, che possono essere tranquillamente inserite in vasi non trasparenti, magari anche esteticamente più belli. E' necessario, però, che anche questi vasi sappiano dare alla pianta la giusta areazione e ossigenazione. Al fine di rendere l' ambiente quanto più simile possibile all' habitat naturale della vostra orchidea, potete utilizzare un sottovaso nel quale porre argilla espansa e acqua, che dona la giusta umidità alla pianta.
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