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L'albero di Ficus macrophylla è una pianta che, per il suo sostentamento ideale, ha bisogno di ricevere elevati quantitativi di acqua, allo stesso modo di quanto accade per tante altre piante australiane.
Proprio per tale ragione, si dovrebbe evitare un impianto all'interno di zone urbane, dal momento che le radici di questo maestoso albero possono anche provocare un gran numero di danni alle tubazioni idriche; allo stesso modo, è meglio evitare di piantare tali alberi in zone che presentano un basso livello per quanto riguarda le risorse idriche.Le foglie di questo albero, che ricordano molto quelle della magnolia, si presentano decisamente larghe, con una forma ovale-ellittica, coriacee e con una colorazione verde scura.Le foglie della Ficus macrophylla si caratterizzano per essere molto lucide nella parte superiore, mentre hanno una colorazione più argentea sulla pagina inferiore, mentre la lunghezza è compresa tra 10 e 25 centimetri.Il frutto della pianta di Ficus macrophylla si presenta come un siconio edule, che ricorda molto quello che viene prodotto da un'altra specie di Ficus, ovvero quello comune (Ficus carica).Questi frutti, ad ogni modo, presentano una forma tipicamente ovoidale, una lunghezza che si aggira intorno ai 2 centimetri ed una colorazione verde che, una volta giunti a maturazione, abbandonano per assumere una tinta violacea, con delle macchie giallo-verdi.Si tratta di un frutto che viene prodotto solamente da parte di alberi maturi che crescono in ambienti aperti; in alcuni casi, si possono notare anche dei frutti che crescono a coppie.La specie nativa di questo albero è originario del continente australiano e, in modo particolare, del Queensland e del Nuovo Galles del Sud.
Il nome comune di Ficus di Moreton Bay è stato dato proprio in riferimento all'omonima baia australiana, in cui le temperature medie sono comprese tra 20 e 30 gradi in gennaio, mentre si scende tra 10 e 20 gradi centigradi durante il mese di luglio.Si tratta di una pianta che viene coltivata in Nuova Zelanda, ma anche nelle isole Hawaii, California e Florida. Gli esemplari che vengono coltivati in terra americana, però, non riescono a raggiungere delle altezze pari a quelle invece che toccano gli esemplari australiani, nel loro habitat originario.In Italia, la pianta del Ficus macrophylla ha fatto il suo esordio in Sicilia nell'Ottocento e si può trovare piuttosto frequentemente all'interno di parchi urbani e di orti botanici.Il frutto e il metodo di riproduzione presentano diversi aspetti in comune con quelli relativi alle altre specie che fanno parte del genere Ficus.
Diamo un'occhiata anche a qualche curiosità legata a questa spettacolare pianta perenne: all'interno dell'orto botanico di Palermo, nel corso dei primi anni del secolo scorso, Antonino Borzì effettuò diversi studi sul lattice del Ficus macrophylla (specie columnaris), cercando di capire se fosse una possibile fonte di caucciù. Anche se gli esemplari appartenenti a tale specie avessero la caratteristica di produrre abbondanti quantitativi di lattice, gli studi e test chimici che vennero portati a termine individuano una bassissima presenza di gomma elastica al loro interno.Al momento, l'unico utilizzo che viene fatto del Ficus macrophylla è sicuramente quello ornamentale, dal momento che le dimensioni, ma anche la conformazione della chioma nonché quella del fusto permettono di donare alla pianta un aspetto decisamente suggestivo ed apprezzabile in un ambiente urbano.
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