Pomodori innestati

Pomodori innestati

Il pomodoro appartiene al gruppo delle solanacee ed è una pianta che produce dei frutti commestibili, nella maggior parte dei casi, di colore rosso, molto usati in cucina per prepare insalate, sunghi, salse, pizza ed altri tipi di piatti molto gustosi. I pomodori sono molto importanti per la nostra alimentazione e salute, in quanto contengono antiossidanti, vitamine, proteine, minerali ecc. La maggior parte di vitamina C contenuta nei frutti è racchiusa nei semi.

Ormai, in commercio, possiamo trovare i pomodori durante tutto il periodo dell’anno.

Come molti altri tipi di piante e piante erbacee, al fine di migliorarne la resistenza alle malattie, la vigorosità, la robustezza e, soprattutto la produttività, anche i pomodori vengono innestati. Nei paragrafi successivi vi parleremo dell’innesto e delle tecniche maggiormente usate per la moltiplicazione della pianta del pomodoro.

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L'innesto

L'innesto L’innesto è un metodo usato per moltiplicare le piante attraverso l’unione del portinnesto, cioè la parte inferiore della pianta, e del nesto, cioè la parte superiore. L’operazione d’innesto si realizza mettendo sul portinnesto la marza, cioè una parte del nesto consistente in un pezzo di ramo o di una gemma, al fine di creare una sola pianta. Per ottenere un buon innesto occorre essere molto precisi nel momento in cui si praticano i tagli di quest’ultimo e del portinnesto, ma anche effettuarlo in un periodo adatto, in genere durante il periodo primaverile oppure sulla fine di quello estivo.

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Perché innestare

piante innestate Oltre ad essere utile per moltiplicare le piante, l’innesto ha sicuramente altri scopi molto importanti. L’innesto può servire per controllare la crescita della pianta, scegliere un portinnesto piuttosto che un altro può dar vita ad una nuova pianta più o meno robusta, più o meno longeva e con un periodo di fioritura anticipato oppure posticipato; può essere molto utile per creare varietà più resistenti a malattie o a climi e terreni particolari ecc.


Alcuni portinnesti

Come abbiamo detto in precedenza, i vantaggi dell’innesto sono molti, attualmente però, per il pomodoro, questo metodo viene applicato soprattutto per aumentarne la produttività ma anche la resistenza verso le malattie più gravi. Oggi giorno il portinnesto più usato per il pomodoro è il Beaufort, questo soggetto si è rivelato resistente all’attacco di fusariosi e verticillosi, nematodi e radice suberosa, questo però vale solo in caso di temperature al di sotto dei trenta gradi. Abbiamo poi il portinnesto Unifort, la sua particolarità è la completa resistenza alle malattie sopra citate anche a temperature superiori ai trenta gradi.

Altri nomi possono essere: Hires, Energie, Maxifort e Vigomax.


Alcuni tipi di innesto

Ora vi spiegheremo alcuni metodi per innestare.

Innesto per accoppiamento: per questa tecnica bisogna fare un taglio obliquo di due terzi della lunghezza al portinnesto ed al nesto, le due parti ricavate vanno unite con un filo di plastica o altro materiale molto resistente. La riuscita dell’innesto si vedrà quando la nuova pianta avrà emesso due o tre foglie. Dopo l’avvenuto innesto, la pianta andrà posizionata in un luogo ricco di umidità e, prima dell’operazione di trapianto, si cimerà il portinnesto e andrà tolta la base del nesto.

Innesto a testa: questa tecnica si può applicare già nella fase di germinazione; in questo caso il taglio al nesto ed al portinnesto va effettuato orizzontalmente, dopodiché andranno messi l’uno sull’altro ed uniti da un legaccio resistente. Dopo l’operazione d’innesto, le piantine verranno poste in un luogo con della luce non naturale. L’innesto a testa è più complicato del precedente e necessita di molta attenzione.


Differenza tra i vari tipi di innseto

innesto La principale differenza tra questi due metodi d’innesto è la seguente: in quello per accoppiamento, nel caso in cui l’innesto non fosse riuscito, la pianta non giungerebbe alla morte ma resterebbe comunque non adatta allo scopo iniziale; in quello a testa invece, nel caso l’innesto non riuscisse, la pianta morirebbe immediatamente.

La tecnica di innesto a testa garantisce la totale resistenza della pianta alle malattie.

Innesto erbaceo: questa tecnica d’innesto è subentrata recentemente e permette di rendere migliori le caratteristiche organolettiche della pianta e di renderla meno sensibile all'attacco di malattie e parassiti. In questo metodo, le due piante unite sono diverse, dove il soggetto è un ibrido di pomodoro. Ad operazione compiuta, le piantine andranno messe in un luogo riparato per qualche giorno, dopodiché si esporranno all’aria aperta in modo graduale.

Innesto per approssimazione: è probabilmente il metodo maggiormente utilizzato per la moltiplicazione della pianta del pomodoro. Questa tecnica consiste nel praticare un taglio su nesto e portinnesto e, successivamente, dopo circa una settimana o poco più, si taglieranno gli steli superiori e inferiori della zona di contatto dei due individui uniti. E’ stato provato che piante riprodotte con questo tipo d’innesto producono quasi il doppio di frutti essendo più sane, vigorose, robuste e maggiormente resistenti all’attacco di malattie e parassiti.



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