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La varietà di peperoncino “Trinidad Scorpion” proviene da un’area molto specifica: lo stato di Trinidad ed Tobago, situato a Sud dell’area caraibica, nei pressi delle coste venezuelane.
Fa parte della specie “Capsicum Chinense” i cui frutti hanno la caratteristica forma a lanterna più o meno schiacciata. Col passare delle generazioni e i ripetuti incroci si è arrivati ad una tipologia comune e specifica, che si può rinvenire solo in quell’area geografica. Non si tratta però di linee pure, ma di risultati per lo più causali ottenuti grazie all’impollinazione incrociata ad opera degli insetti. Alcune tipologie sono abbastanza stabili e hanno assunto delle denominazioni ufficiali come “Trinidad Scorpion Yellow” (a frutto giallo) “Trinidad Scorpion Chocolate” (a frutto marrone), Trinidad Scorpion Orange (a frutto arancione), Trinidad Scorpion Bhut Jolokia (a frutto rosso, estremamente piccante). Non differiscono solo per le disparate sfumature di polpa e buccia, ma anche per i diversi retrogusti presenti (agrumato, dolce, di cioccolato fondente, speziato o magari affumicato). Su alcune di queste il CARDI sta lavorando attivamente per rendere possibile la trasmissione fedele delle caratteristiche tramite seme, anche se la popolazione locale è piuttosto riluttante all’idea di “standardizzare” le cultivar. 120 Semi Peperoncino In 12 Varietà Delle Più Piccanti E Gustose Del Mondo Collezione 2 Con Guida Prezzo: in offerta su Amazon a: 17,48€ |
All’interno di questo lavoro di selezione e stabilizzazione si è inserita anche la ricerca e il perfezionamento di nuove varietà. Intorno al 2010 si ottenne un peperoncino dalla polpa spessa e consistente, di colore rosso acceso e dall’abbondante presenza di placenta. La sua caratteristica distintiva era però l’eccezionale piccantezza unita ad un ottimo e forte retrogusto fruttato che lo rendeva adatto alla preparazione di salse o come condimento per carni e verdure.
Nel 2012 l’Università del New Mexico decise di sottoporre questo peperoncino a dei test. In seguito a vari assaggi effettuati su frutti provenienti da piante differenti si stabilì che si trattava del peperoncino più piccante al mondo. La misurazione media era di circa 1.200.000 SHU (già estremamente elevata), ma un campione superò, per la prima volta al mondo, le 2.000.000 Unità Scoville. Entrò quindi nel Guinness dei primati, detronizzando il Bhut Jolokia. Dobbiamo tuttavia sottolineare che il suo regno non durò a lungo: solamente un anno e mezzo dopo venne superato dal Carolina Reaper, ottenuto da un ibridatore americano, che raggiunse nientemeno che 2.200.000 Unità Scoville. Va in ogni caso detto che quest’ultimo è nettamente inferiore sotto il profilo organolettico perché il suo retrogusto non è particolarmente allettante.
A differenza di altri capsicum chinense il Trinidad Moruga Scopion è piuttosto alto e imponente: se coltivato in piena terra o in un vaso di grandi dimensioni può crescere fino ad un metro e mezzo per un dimetro di circa 90 cm. Assume forma ad alberello con moltissimi steli che si dipartono dal fusto, a circa 30 cm dal suolo. Per queste sue caratteristiche richiede quasi sempre l’impiego di un tutore che eviterà i danni causati dal vento o dalla pioggia abbondante.
Gli steli sono totalmente glabri, di un bel verde medio vivace; le foglie sono larghe circa 10 cm e lunghe 15, estremamente appuntite. Sono piuttosto rade e presenti soprattutto nella parte alta della pianta.I fiori, di circa 2 cm di diametro, vengono prodotti nei numerosi nodi del fusto e pendono da piccioli abbastanza sottili.La corolla è divisa in sei petali di color crema con il centro verdastro.La loro forma è simile a quella di tutti i peperoncini della specie Chinense: simile ad una lanterna, ma in questo caso irregolare e con il fondo molto schiacciato. Sono in media più piccoli degli altri: di solito non superano i 5 cm di lunghezza per un diametro di 4. Al tatto risultano molto consistenti e abbastanza pesanti: la “buccia” è molto irregolare e piena di piccole escrescenze che la rendono estremamente ruvida e porosa. Sulla pianta possono essere presenti frutti a vari stadi di maturazione: inizialmente sono verde scuro, per poi evolvere nel verde-giallino, nell’arancio e infine in un bel vermiglio brillante.
La polpa è molto spessa e corposa, adatta quindi alla creazione di marmellate e salse. È però abbondantemente ricoperta dalla placenta, nelle sfumature del giallo e del rosa-arancio. I semi sono presenti soprattutto nella parte alta e sono rotondi e giallini( grandi circa 2,5 mm ).Il Trinidad Moruga Scorpion non è solamente un peperoncino molto piccate: nonostante questa sua caratteristica conserva molte qualità che lo rendono adatto a molti abbinamenti. Presenta infatti un retrogusto dolce, con note fruttate e agrumate, che si sposa perfettamente ad altri ingredienti vegetali come il pomodoro o le erbe aromatiche. Nelle aree di origine i Trinidad Scorpion sono infatti un elemento indispensabile nelle salse, nella preparazione delle carni (soprattutto bianche), del pesce, dei legumi e del riso. In quella zona geografica, grazie al clima caldo, è possibile trattare la pianta come perenne e avere a disposizione i frutti sempre freschi tutto l’anno potendo così assaporarne appieno tutte le sfumature; da noi è possibile conservarlo tramite essicazione (da effettuarsi però in forno o con macchinari appositi, vista la consistenza della polpa) e utilizzarlo anche durante l’inverno.
L’assaggio “in purezza” è chiaramente da evitare a causa della forte concentrazione di capsaicina (a meno di voler effettuare prove di coraggio). Teniamo presente che, a differenza di altri peperoncini, la piccantezza non si paleserà immediatamente, ma salirà lentamente arrivando all’apice solo qualche minuto dopo l’ingestione: è bene quindi non sottovalutarlo.Il peperoncino Trinidada Mogura Scorpion in breve | |
Famiglia, genere, specie | Solanaceae, Capsicum Chinense, Trinidad Scorpion Moruga |
Altezza | Fino a 150 cm |
Larghezza | Diametro di circa 90 cm |
Frutti | A lanterna schiacciata, molto irregolare e ripiegato su se stesso. L’esocarpo è ruvido e pieno di piccoli “bozzi”. Cambia colore durante la maturazione: prima verde, poi arancio e poi vermiglio |
Fiori | Crema, con sei petali, di circa 2 cm di diametro. |
Piccantezza | 1.200.000- 2.000.231SHU |
Gusto | Dolce, fruttato e agrumato |
Rusticità | Poco resistente, va ritirato in inverno |
Esposizione | Pieno sole |
Germinazione dei semi | Almeno 25°C; circa 10 giorni |
Irrigazione | abbondanti |
Terreno | Profondo, ben lavorato, arricchito in stallatico, fresco |
Concime | Molto potassio e microelementi; adatti concimi per pomodori |
Luogo di coltivazione | Piena terra, vaso da almeno 25 litri, distanza dei filari almeno 50 cm |
In commercio non è facile trovare delle piantine in vaso di questa specifica cultivar: dovremo quindi quasi certamente acquistare delle sementi e dedicarci alla loro germinazione.
Cominciamo nei mesi di febbraio-marzo ponendo i semi nel loro substrato definitivo (in vasetti o vassoi alveolari) oppure su carta assorbente. Indispensabili sono le alte e costanti temperature (non scendiamo mai sotto i 20°C) oltre alle vaporizzazioni regolari con acqua. Appena spuntate le piantine andranno esposte alla luce per evitare che crescano deboli e filate. Saranno necessari almeno due mesi prima di poterle trapiantare a dimora definitiva.Le piantine potranno essere portate all’esterno solamente a partire da aprile-maggio. Possiamo scegliere di coltivarle in piena terra o in un vaso di medie dimensioni (da almeno 20 litri e profondo almeno 20 cm).
Particolare attenzione va data alla qualità del substrato: deve essere ben lavorato e affinato (per favorire la crescita delle radici), ricco in materia organica e capace di mantenersi fresco a lungo.Nell’orto è bene cominciare la lavorazione già in autunno inglobando stallatico e lasciando che il freddo sminuzzi le zolle. Per i contenitori è invece bene creare un miscuglio di terriccio per piante fiorite e terra da giardino, aggiungendo anche in questo caso dell’ammendante.In ogni caso è sempre molto utile, al momento della messa a dimora, l’aggiunta di fertilizzante di sintesi ricco in potassio e microelementi. Avremo così una ricca fruttificazione e eviteremo la comparsa di carenze.I peperoncini danno in genere abbondanti raccolti senza richiedere grande impegno. Molto importanti sono solo le irrigazioni costanti e la cura del terreno. Se vogliamo possiamo impegnarci in cimature periodiche: otterremo così piante più compatte e avremo la garanzia di veder maturare, prima dell’arrivo del freddo, tutti i frutti presenti sulla pianta.
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