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La semina della melanzana va fatta tra gennaio e febbraio nelle regioni centro- meridionali, o a marzo in quelle più fredde. Questa va effettuata o in letto caldo, o in semenzaio. La temperatura deve aggirarsi ai 20 gradi e, per metro quadrato del semenzaio, bastano soltanto uno o due semi per ottenere un buon risultato di cerscita per anche più di 100 metri quadri di campo. Trascorsi quasi tre mesi dalla semina è possibile effettuare il successivo trapianto. Già a partire dal mese di maggio, per le regioni più calde, mentre per quelle dal clima più rigido è bene aspettare giugno, senza più il timore che arrivino dannose gelate. Le piantine vanno dunque poste in appositi solchi direzionati a est-ovest. La distanza da mettere è di circa 70 centimetri fra le file e di mezzo metro circa fra le piante della stessa fila.
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Per quanto riguarda la produzione del seme della melanzana è necessario mantenere sulle piante che sembrano più forti i prime tre frutti maturati che, in seguito, si staccheranno nella loro prolungata maturazione e si porranno sotto il sole per seccarli. Successivamente, da questi frutti saranno prelevati i semi che si faranno asciugare riparati all'ombra e dunque saranno collocati in apposito spazio per la conservazione. Da una singola bacca è possibile procurarsi una ventina di semi circa.
Il terreno preferito dalla melanzana è di medio impasto, fertile e sciolto, assai ricco di sostanza organica. Importante per uno sviluppo florido della pianta un'ottima esposizione. La melanzana, come si è detto, è decisamente esigente per le questioni di clima ed è favorita nella crescita da alte temperature, che si aggirino sui 15 gradi della notte e i 25 del giorno. In caso di sbalzi termici la melanzana avrà seri problemi nel proprio sviluppo. Un' ottima crescita si ha invece anche in coltivazioni nelle aree litoranee in virtù dell'alta tolleranza della pianta alla salinità anche elevata dei terreni, così come alla continuata presenza di venti salsi.
La melanzana ha abbondanti necessità di sostanza organica. E' consigliabile arricchire il terreno con 400 chilogrammi di letame o composto per 100 metri quadri della superficie, da interrare durante la preparazione. In seguito al trapianto una distribuzione di macerato di ortica diluito al 20- 25 % avrà senza dubbio effetti benefici per la crescita della pianta.
La raccolta avviene da maggio fino a ottobre, prima della maturazione e dell'indurimento della polpa del frutto. Una pianta ben cresciuta e curata può arrivare anche a una produzione di 1 chilogrammo di frutti. 300 Kg di melanzane si producono all'incirca ogni 100 metri quadri.
La melanzana soffre dei parassiti tipici delle Solanacee, come i tripidi, il ragnetto rosso, le cimici, gli afidi. E' consigliabile non operare con una semina a file particolarmente fitte, al fine di scongiurare i ristagni dell'umidità ed evitare dunque eventuali marciumi basali o la botrite. Inoltre problemi di umidità o di arieggiamento scarso condurranno pressoché inevitabilmente alla comparsa di un fungo, detto alterniosi, che si mantiene sui semi infetti. Questo attacca le piante mature, causando macchie e lacerazioni sia sulle foglie che sui frutti. In presenza del fastidioso fungo è consigliabile intervenire con i sali di rame.
La melanzana si associa molto favorevolmente alle piante di finocchio, cavolo e insalata.
Esistono diverse varietà di melanzana dal minore o maggior pregio alimentare. Tra le più diffuse e rilevanti ricordiamo la violetta nana, solitamente pianta assai precoce, non molto utilizzata in cucina a causa del suo non rilevante peso qualitativo. La violetta lunga, altresì detta violetta di Palermo o violetta di Napoli, assai nota e utilizzata nel sud-Italia, dalla forma oblunga e un caratteristico colore violetto scarlatto. C'è poi la rotonda grossissima di New York, assai diffusa, dalla forma ovale e il tipico colore viola scuro, molto comune e presente anche nei banconi dei mercati e diffusissima per il suo consumo alimentare. Annotiamo infine la melanzana di murcia, dalla caratteristica presenza di spine sia sul fusto che sulle foglie.
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