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La coltivazione del timo può partire dai suoi semi, i quali possono essere predisposti in un semenzaio prima della messa a dimora direttamente nel terreno o in un vaso. La semina in semenzaio deve essere effettuata nei mesi di marzo o aprile fino a giugno. Quando le piantine saranno abbastanza cresciute e resistenti possono essere trasferite. Le piante di timo devono essere disposte nel terreno ad una distanza di circa 30 cm per consentirne la normale ramificazione e la crescita a cespuglio. Per effettuare la talea è consigliato aspettare la tarda primavera o il mese di agosto e realizzarla a partire da piantine di 2-4 anni, prelevando delle porzioni non più lunghe di 7-10 cm. La raccolta delle foglie può verificarsi quando queste avranno raggiunto le dimensioni adatte ai nostri scopi culinari.
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Il timo si adatta facilmente a qualsiasi tipologia di terreno, ma come ogni pianta ha le sue preferenze. Predilige infatti i terreni leggeri, a medio impasto e correttamente drenati. Non tollera l’umidità soprattutto in località fredde e interessate frequentemente da gelate. Si adatta anche a terreni calcarei e argillosi, purché non troppo secchi o viceversa umidi. Se la coltivazione avviene in vaso è bene preparare il terreno aggiungendovi sabbia e riponendo uno strato di argilla espansa che ne migliora il drenaggio. Per quanto riguarda le concimazioni, sia in vaso che in piena terra, il terreno va arricchito con del compost per apportare una maggiore quantità di sostanze nutritive. Il timo ottiene beneficio da concimazioni ricche di potassio e azoto i quali ne favoriscono un maggiore sviluppo.
Il timo è una pianta aromatica che cresce in maniera naturale in terreni ben soleggiati. Pertanto la pianta di timo va posizionata in una zona a pieno sole. Durante l’inverno, se la pianta è stata sistemata in un vaso, è consigliato trasferirla all’interno della casa in una stanza che sia esposta massimamente al sole. Tra i parassiti animali che più frequentemente attaccano la pianta di timo troviamo i lepidotteri e la tortrice, le cui larve si nutrono delle foglie. Le radici possono essere bersaglio di un nematode che ne altera la capacità di estrarre il nutrimento dal terreno. Tra le crittogame ricordiamo la ruggine del timo e l’alternariosi. Assolutamente da evitare gli ambienti troppo umidi e i ristagni idrici. Vista la destinazione d’uso culinario è sconsigliato utilizzare prodotti chimici.
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