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Se vogliamo coltivare il rosmarino possiamo acquistare le piante dai vivai, o avendone già una a disposizione, si può procedere direttamente alla sua propagazione tramite talea secondo le seguenti indicazioni. In primavera si prendono da un cespuglio alcune talee di circa 15 cm, e prima di piantarle, si consiglia di tenerle una decina di giorni in un bicchiere di acqua per aiutare l'emissione delle radici. Quando vediamo spuntare le prime radici, le talee si mettono in un vaso con un terriccio composto da torba e sabbia. Qui rimangono a radicare bene fino alla primavera successiva quando vengono messe nella dimora definitiva.Il rosmarino predilige i terreni secchi, pertanto non eccediamo con le innaffiature che potrebbero creare ristagni d'acqua con rischio di marcescenza delle radici. Se messo a dimora sul balcone ogni 4 anni conviene rinvasarlo, se invece nel terreno questo deve essere opportunamente preparato. A questo punto la coltivazione del rosmarino richiede poche attenzioni, scarse devono essere le concimazioni, le innaffiature moderate, quasi nulle le potature e limitate a tagliare i rametti secchi e irrimediabilmente danneggiati.
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Sebbene molto resistente, anche il rosmarino corre dei pericoli dovuti a malattie e parassiti. In particolare sono più frequenti queste patologie nella coltivazione del rosmarino in vasi sul balcone, mentre nella coltura in zone aperte, e più simili al loro habitat naturale, il rosmarino ne è quasi immune. Se la pianta è posta in una zona con eccessiva umidità e poco ventilata, è possibile la comparsa di una patina bianca su tutta la pianta, il mal bianco, una muffa biancastra, e come conseguenza le foglie ingialliscono e cadono. Si debella con gli specifici antiparassitari. In simili circostanze ambientali si sviluppa anche un'altra malattia fungina, l'Alternaria, che si manifesta con piccole macchie nere, queste pian pian si allargano colpendo l'intera superficie della pianta. In presenza di queste malattie bisogna sempre eliminare le parti della pianta colpite. Inoltre il rosmarino subisce l'attacco di piccoli animaletti biancastri, gli afidi, si rimedia con gli antiparassitari specifici.
Già gli antichi Greci e Romani conoscevano e apprezzavano le proprietà di questa pianta ampiamente diffusa nei loro territori. Come uso officinale e medicinale vengono utilizzate le foglie sia fresche che essiccate insieme al suo olio essenziale. I rametti, raccolti a inizio estate ed essiccati, usati come infuso, hanno proprietà antinevralgici e antireumatici, aiutano le funzioni digestive, sono tonici e stimolanti del sistema nervoso. L'olio essenziale estratto con la tecnica del vapore dalle foglie fresche, ricco di eucaliptolo e canfora, viene ampiamente utilizzato in erboristeria per la sua azione balsamica, e antiinfiammatoria. In farmacia è utilizzato in preparati antidepressivi, eccitanti e rinvigorenti, nell'industria cosmetica per la preparazione di colonie, in shampoo e lozioni per i capelli. In campo alimentare è una delle più diffuse spezie aromatiche per aromatizzare le carni e i pesce. Le foglie possono essere usate sia fresche che essiccate, oltre ad esaltare i sapori, stimolano l'appetito e le funzioni digestive.
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