Buongiorno Luigi e grazie per esserti rivolto alla rubrica domande e risposte di giardinaggio.net, il sito di chi ama il verde.
Iniziamo subito la risposta dicendoti che dalla descrizione che hai fornito non c'è nulla di particolarmente strano nell'abete che hai acquistato in vivaio. Le radici grandi delle piante non sono importanti a livello di sopravvivenza delle stesse e a livello di scambio di acquisizione di sostanze nutritive dal terreno...per intenderci le radici grandi delle piante non servono ad assorbire il nutrimento del terreno. Non dobbiamo pensare che più le radici sono grandi e più queste sono in grado di assimilare acqua e sostanze nutritive dal terreno ma dobbiamo ricordarci sempre che le radici di dimensioni maggiori hanno una funzione prevalentemente di sostegno per la pianta e servono per attecchire al terreno ed aumentare la stabilità della pianta. Le radici che invece permettono l'assunzione di acqua e sostanze nutritive dal terreno sono quelle più piccole, le cosiddette "radichette", le radici più fini e sottili in grado di infilarsi nei micropori del terreno e assimilare da esso tutto il necessario per il sostentamento della pianta. Sono queste radici quelle da salvare durante un'operazione di espianto ed è a queste radici che devo dedicare maggiore attenzione.Le radichette sono inoltre la zona della pianta dove si sviluppano le micorizze, importantissime simbiosi fra la pianta e i funghi che permettono ad entrambe di ottenere importanti vantaggi. La radice attraverso il fungo riesce ad assimilare e ad estrapolare dal terreno maggiori sostanze nutritive mentre il fungo grazie alla radice ottiene acqua e zuccheri in maniera diretta e semplice. Queste simbiosi, importantissime a livello di sopravvivenza della pianta, avvengono tuttavia nelle zone più piccole e nelle parti della pianta che hanno dimensioni più piccole. Bisogna quindi sempre ricordarsi di non tagliare e di preservare il più possibile le radichette e le radici fine della pianta se vogliamo salvarla e facilitare il suo attecchimento.
Torniamo ora all'abete rosso del nostro amico Luigi. Come si sarà capito dalle righe precedenti non c'è nessun abete rosso da salvare perché la situazione è abbastanza comune. Consigliamo però di piantare l'albero ed aspettare che questo in primavera emetta nuove radici da quelle tagliate durante le operazioni di espianto. Molto importante in questo caso è la scelta del luogo nel quale decidiamo di piantare l'abete rosso. Una pianta con un apparato radicale superficiale e fascicolato come questo deve essere sempre piantata lontana da viali, muretti, strade e costruzioni di qualsiasi genere per evitare che con il crescere delle radici vada a rovinare o a rompere queste costruzioni. Consigliamo inoltre in un ambiente urbano con spazi limitati di tenere l'abete rosso lontano da abitazioni o costruzioni.
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