L'abete rosso prospera in qualsiasi terreno, preferendo, tuttavia, i suoli acidi, profondi e freschi. Bisogna piantarlo al riparo dal vento. Per l'abete rosso in vaso, la semina avviene nel tardo autunno o all'inizio della primavera. Quelli con radici nude si piantano in periodo autunnale, prima del gelo. Le radici non devono essere raffreddate e bisogna effettuare una buona pacciamatura. Si potrà prevedere una potatura di formazione, se necessaria, in inverno, specialmente prima dell'apparizione dei nuovi getti e solo per i rami ridondanti o che rompono la sagoma dell'albero. Bisogna diserbare regolarmente il piede e scuotere i rami giovani dalla neve. L'abete rosso in vaso può essere un soggetto originale per le terrazze. Si possono anche realizzare dei bonsai. Si tratta di un albero che non ama avere intorno altre piante perenni.
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La fertilizzazione nel vivaio si propone di mantenere il terreno ad un adeguato livello di fertilità, ripristinando i minerali che vengono asportati dalle piante. Per la scelta del dosaggio e per la natura del fertilizzante occorre tener conto di diversi aspetti specifici. L'abete rosso è acidofilo, il ph ottimale per le piantine è circa 5. Esso soffre, quindi, un apporto pletorico di elementi minerali, soprattutto di calcio, che a poco a poco neutralizza il suolo. Non si devono quindi superare le dosi corrispondenti alle asportazioni, a meno che il suolo del vivaio non sia troppo povero in origine. Dal momento che l'asportazione di calcio da parte dell'abete rosso è relativamente bassa, è opportuno scegliere concimi poveri di questo elemento, acidificanti, quali il perfosfato semplice o triplo, piuttosto che i fosfati naturali o le scorie.
La migliore esposizione dell'abete rosso è nella semi ombra o al sole. L'abete rosso è sensibile alla siccità, alle piogge acide e al forte vento. Le malattie sono principalmente dovute ai funghi e sono favorite dall'umidità. Questa pianta è sensibile alla ruggine degli aghi, al marciume radicale, agli acari rossi, alle cocciniglie, al pidocchio delle conifere, alla processionaria dell'abete, alla tortrice dei germogli. Diverse specie di coleotteri possono causare danni alimentandosi del legno che si trova appena sotto la corteccia. Tuttavia i coleotteri attaccano raramente i soggetti giovani e forti e le piante isolate. Gli alberi di piccole dimensioni possono anche essere suscettibili agli afidi. Questi procurano galle sui rami e caduta degli aghi. Per combatterli si potrà spruzzare una soluzione a base di ortica.
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