Le rose bianche, come tutte le altre rose, sono originarie di Europa e Asia, Il colore candido dei loro petali ha sempre reso questi fiori molto apprezzati anche per essere coltivati nei giardini. Questo perché I rosai di rose bianche si presentano per lo più con fiori molto grandi che si dispongono ad ombrelle, con un numero di petali variabile e con foglie dal margine dentellato e di colore verde scuro, Nel linguaggio dei fiori le rose bianche sono da sempre simbolo di purezza, armonia, amicizia, ma anche tenerezza, se sognata invece rappresentano un amore non ancora sbocciato, oppure un amore infantile o spirituale. Esistono poi alcuni luoghi comuni per i quali, ad esempio, le candide rose non si regalano agli ammalati in quanto simbolo di morte, oppure non si portano in aereo o in nave perché così portano sfortuna.
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La rosa gufo delle nevi, come tutte le rose rugose, è di facile coltivazione perché si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno ed è molto resistente. Perché viene definita rugosa? Perché le sue foglie presentano sulla loro superficie molte rugosità. La caratteristica resistenza alle malattie e agli ambienti inquinati e ventosi, ha fatto sì che questo fiore si diffondesse particolarmente in Europa e in Nord America come pianta ornamentale del paesaggio urbanistico, questo perché in fatto di terreno non è particolarmente esigente, (anche se preferisce un terreno ben concimato e drenante) e inoltre ha radici che necessitano di molto spazio, quindi non è adatta alla coltivazione in vaso. L'unico bisogno che ha e di ricevere qualche ora di sole al giorno (anche se si sviluppa ugualmente in zone ombrose), in quanto all'innaffiatura, è molto importante tener presente che le rose rugose non amano particolarmente i ristagni d'acqua, innaffiare perciò quando il terreno è completamente asciutto, circa ogni 15-20 giorni (salvo naturalmente piogge abbondanti).
Secondo la mitologia, il colore originario delle rose era il bianco e pare che queste fossero sacre a Venere, la dea dell'amore e della bellezza, (tanto che nei tempi antichi era usanza cospargere le statue di Venere di rose, in segno di devozione) e stando sempre al racconto, si narra che i candidi petali si colorarono poi di rosso con il sangue di Adone, ucciso da un cinghiale per opera di Marte perché geloso della relazione del giovane con Venere. Stando a un mito greco invece, le rose nacquero dalla dea Cloris che, imbattendosi in una bellissima ninfa morta, decise di trasformarla in un fiore: la rosa, che fu subito arricchita con altri doni dagli altri dei: prese la bellezza da Afrodite; la gioia e la seduzione dalle tre Grazie e il profumo da Dionisio; Zefiro invece ebbe il compito di allontanare con un soffio le nuvole, in modo che Apollo potesse ricoprirla di sole e fu quindi donata a Eros, dio dell'amore, che la proclamò "regina di tutti i fiori".
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