Piante grasse succulente

vedi anche: Piante Grasse

Piante grasse succulente

Le piante grasse succulente si differenziano dalle altre specie in quanto presentano una struttura in grado di trattenere al suo interno l’acqua in eccesso e rilasciarla al momento del bisogno. Essa prende il nome di parenchima acquifero. Le succulente sono degli esemplari originari delle regioni dell’America del Sud, dell’Africa e dell’Asia. Comprendono innumerevoli specie che possono essere coltivate sia all’interno dell’appartamento e sia all’esterno, in singoli esemplari o in composizioni. Sono delle piante che non necessitano di cure specifiche e costanti, si possono trovare sia in regioni marine e sia montane. Grazie alla capacità d’immagazzinamento dell’acqua (piovana, delle annaffiature o della rugiada), le succulente possono vivere anche in ambienti a clima arido, sopravvivere a lunghi periodi di siccità e a piogge frequenti o ad elevate escursioni termiche tra le temperature del giorno e della notte. In linea generale le succulente si suddividono in: Cactacee, Aloaceae, Agavaceae e in Crassulaceae.
Esemplare di pianta grassa succulenta

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Piante grasse succulente

Esemplare di pianta grassa succulenta Nonostante il fatto che, le piante grasse succulente, viste le tantissime specie in cui si dividono, possiedono esigenze colturali diverse, hanno anche dei punti in comune. Prima di tutto, le piante grasse succulente hanno bisogno di molta luce e devono essere messe a dimora in un ambiente in cui le temperature non scendano sotto i 5/7 °C; le annaffiature devono essere scarse e il terriccio deve essere ben drenato e molto poroso. Per quanto riguarda l’esposizione, questi esemplari devono essere esposti a sud, sud-est o sud-ovest. Con la fine della stagione estiva inizia il riposo vegetativo, durante il quale occorre posizionare le piantine in un luogo molto luminoso e fresco. Quando le gelate terminano, le succulente possono essere portate nuovamente all’esterno dell’abitazione. Quando gli esemplari sono giovani o dopo la fine della stagione invernale, non possono essere esposti subito ai raggi solari diretti per tutta la giornata; occorre esporle a circa 10 ore di sole mattutino, e il pomeriggio spostarle in una zona ombreggiata e al riparo dagli agenti atmosferici.

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Cura delle piante grasse succulente

Esemplare di succulenta Il rinvaso delle piante grasse succulente non deve avvenire necessariamente ogni anno, ma si attua nel momento in cui l’apparato radicale fuoriesce dai fori siti sotto il vaso. Rinvasare o durante la stagione invernale o in quella primaverile. Se si possiedono degli esemplari con un fusto tondeggiante, s’indossano i guanti o si avvolge la pianta in della carta di giornale per evitare di danneggiare la succulenta o di pungersi. Avvolta la pianta, si fa ruotare il vaso e si elimina completamente la terra. A questo punto si osservano le condizioni delle radici e recidere quelle troppo lunghe, secche o quelle danneggiate. Si sostituisce il terriccio, ricordando di miscelarlo bene alla sabbia o a sostanze inerti. A questo punto, si rinvasa la succulenta e dopo una settimana circa si procede con l’innaffiatura. Così facendo si permette alla radice recisa di asciugare ed evitare marciumi durante l’irrigazione.


Coltivazione delle piante grasse succulente

Esemplare di succulenta La moltiplicazione delle piante grasse succulente può avvenire mediante semina, germogli, talea o innesto. La semina è quella preferita dagli amanti delle succulente perché da maggior soddisfazione; tuttavia occorre seguire qualche semplice regola in modo tale da raggiungere i risultati prefissati. Il terriccio e la temperatura (compresa tra i 16 e i 21 °C) sono molto importanti; è conveniente coltivare queste piante in serre semi-luminose. Con la riproduzione mediante germogli, basta prelevare questi ultimi dalla pianta madre e interrarli singolarmente. La talea non può essere praticata su tutte le specie di succulente. In linea di massima, prelevata la talea, s’interra e dopo circa 15 giorni si mette in piena terra. L’innesto, molto simile a quello praticato sugli arbusti, utilizza come portainnesto le piante appartenenti alle Cactacee, Asclepiadaceae e le Euphorbiaceae.



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