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Spesso, quando ci capita di sentir parlare di piante grasse (dette anche piante succulente), ci viene subito in mente un cactus o comunque una pianta spinosa. Ma questo rappresenta un errore e non dobbiamo farci trarre in inganno dalle convinzioni dell'immaginario comune, trasmessoci da cartoni animati, film o quant'altro. Nel vastissimo mondo delle piante succulente esistono infatti molte specie che possiedono le spine ma ne esistono altrettante che di spine ne hanno pochissime o che ne sono completamente sprovviste. Anche queste ultime sono molto adatte ad essere coltivate, sia in casa che fuori, a seconda della specie, e danno non poche soddisfazioni anche se necessitano di cure diverse dalle piante grasse con le spine. Per esempio hanno bisogno di una maggiore e più frequente idratazione.
Una specie abbastanza conosciuta di pianta grassa con poche spine (qualche ciuffetto) è la trichodiadema, appartenente alla famiglia delle aizoacee ed originaria del sud America. Questa specie comprende all'incirca una trentina di varietà. Queste piante, che offrono molto in termini ornamentali, anche per i loro bellissimi fiori di vari colori a seconda della varietà, temono particolarmente il freddo quindi d’inverno, a meno che non si abiti in climi particolarmente caldi, bisogna tenerle in casa. Tra le piante grasse più caratteristiche, nonché totalmente prive di spine, troviamo le lithops, che sono formate da due foglie solamente. Questi affascinanti vegetali in natura hanno la particolarità di mimetizzarsi tra i sassi, anche se nel periodo della maturazione è difficile non vedere i loro fiori.
Anche se si può affermare che non è difficile coltivare questo tipo di piante, dobbiamo ricordarci innanzitutto che quelle senza spine vanno annaffiate più frequentemente di quelle con le spine, anche se bisogna sempre informarsi bene sulle esigenze specifiche di ogni specie, considerando il fatto che non si può formulare una regola generale per la cura delle piante grasse e che esistono delle eccezioni. Passando ad un caso specifico, per la cura delle lithops, oltre ad una frequente annaffiatura (accompagnata da un ottimo drenaggio) bisogna tener presente che esse hanno bisogno di trascorrere molte ore al giorno esposte alla luce diretta del sole (almeno quattro ore), quindi se tenute all'interno di un appartamento vanno nel modo più assoluto tenute nelle vicinanze delle finestre più esposte ai raggi solari.
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