L'ibisco si adatta piuttosto facilmente a variegate tipologie di terreno, ma è preferibile un suolo fresco, ben drenato e ricco di humus. Di frequente viene coltivata in vaso; circa ogni quattro anni, però, l'arbusto deve essere rinvasato, ed è fondamentale scegliere un recipiente più ampio di 3-4 centimetri rispetto al precedente. Si raccomanda di dedicarsi a questa importante operazione tra la primavera e l'estate: in autunno o in inverno, infatti, le radici potrebbero risultare indebolite dalle basse temperature, alle quali la pianta si dimostra particolarmente sensibile. La potatura è indispensabile per eliminare eventuali parti malate e, in generale, per rinvigorire la pianta; deve essere effettuata con regolarità, naturalmente con attrezzi disinfettati e recidendo nettamente senza sfilacciature.
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Per la concimazione dell'ibisco è opportuno servirsi di prodotti ricchi di sostanze nutrienti, in particolare fosforo e potassio, necessari per la salute della pianta; devono essere tuttavia presenti anche microelementi come il manganese, il magnesio, il rame, il ferro ed il boro. Si consigliano concimi liquidi da somministrare insieme all'acqua per l'irrigazione ogni quindici o venti giorni, e da integrare con le concimazioni fogliari. L'operazione deve essere effettuata con regolarità dall'inizio della primavera fino alla fine dell'autunno, in modo da favorire adeguatamente lo sviluppo dei boccioli; bisogna, comunque, sospenderla in inverno. Tra fine febbraio ed inizio marzo può essere conveniente amalgamare con il terreno sostanze organiche come il compost, il letame maturo o lo stallatico.
La pianta, amante della luce, predilige climi temperati e teme, invece, il freddo; l'esposizione deve avvenire in un punto caldo ed illuminato, ben arieggiato ma non eccessivamente ventoso. Alcune specie tollerano più facilmente il clima rigido, ma in ogni caso esso può comportare il disseccamento dei rami; è preferibile che la temperatura dell'ambiente non scenda al di sotto dei 12 °C. Un ulteriore pericolo è rappresentato da parassiti come la cocciniglia, gli afidi ed il ragnetto rosso, i quali si nutrono della linfa della pianta e devono essere combattuti con specifici antiparassitari o con rimedi naturali come l'olio bianco ed il macerato d'ortica. Tra le malattie fungine la più diffusa è l'oidio, che si manifesta con macchie biancastre su rami e foglie ed è curata con prodotti a base di zolfo.
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