Il Convolvolo può essere coltivato in piena terra, in vaso, anche se si può veder crescere spontaneamente anche in natura. Se si decide di metterlo in piena terra, occorre aspettare aprile o maggio e si adatta a qualsiasi tipo di terreno, purché ben drenato. Se si coltiva in vaso, la terra deve essere composta per due terzi di terriccio fertile e per un terzo di torba, ricordando di aggiungere della sabbia e 20 grammi circa di concime complesso. In questo modo l’esemplare di sempreverde potrà sviluppare tutte le sue strutture rigogliose e in salute. Per quanto riguarda entrambe le moltiplicazioni, occorre miscelare all’acqua delle annaffiature, almeno ogni 10/ 20 giorni circa, del concime ternario (15 grammi per decalitro di acqua). E' utile ricordare di annaffiare gli esemplari giovani in modo tale da agevolare la formazione di un apparato radicale autonomo.
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La moltiplicazione del Convolvolo può avvenire mediante semina, attraverso l’uso di rizomi e talea. La semina avviene durante la stagione primaverile, e i semi devono essere messi all’interno di una cassetta a una temperatura di circa 18 °C. Nel momento in cui si nota che i germogli stanno crescendo e iniziando a creare un apparato radicale solido, le piantine si possono mettere a dimora in piena terra. Se la specie che s’intende propagare è un esemplare di Convolvolo perenne prostrato, si può utilizzare una parte del rizoma da prelevare durante la stagione invernale o, in alternativa, si possono usare le propaggini. Infine, la moltiplicazione può avvenire mediante talea: prelevare una parte del fusto o un germoglio basale. La talea deve essere praticata o durante la fine della stagione invernale oppure tra giugno e luglio.
Il convolvolo è una pianta che può essere aggredita dalla ruggine e da alcune malattie fungine che possono portarla alla morte. E’ utile tenere sempre bene a mente che questo esemplare non sopporta i ristagni idrici, i quali possono portare a un marciume radicale e quindi alla morte di tutta la sua struttura. La ruggine si denota dalla presenza di pustole e macchie tendenti al giallo a livello della parte inferiore del fogliame e sui fusti. La presenza di malattie fungine si denota da macchie sulle foglie le quali, se non vengono trattate in tempo, possono portare al disseccamento del fogliame e a una successiva morte della pianta. Sia la ruggine e sia le malattie fungine vengono debellate attraverso l’uso di prodotti specifici a base di rame o mediante l’uso di fungicidi specifici entrambi acquistabili presso negozi specializzati.
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