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La prima regola da rispettare, per curare l'azalea, è creare un substrato di terreno con un ph piuttosto acido ( ph 5), ricco di sostanze organiche nutritive; attenzione a non scegliere un terriccio con un ph eccessivamente elevato, ciò causerebbe un ingiallimento repentino delle foglie, sintomo di clorosi della pianta. Le innaffiature vengono praticate con acqua non calcarea da marzo ad ottobre, di notte oppure al mattino presto, mai nelle ore più calde del giorno; evitare il formarsi di ristagni di acqua nel terreno per evitare il marciume radicale che impedirà il nutrimento regolare dell'azalea. Se la coltivazione viene fatta nei vasi, le operazioni di innaffiatura dovranno essere più frequenti rispetto a quelle del terreno tradizionale ed è consigliabile tenere i vasi su strati di ghiaia bagnata e nebulizzare con frequenza le chiome.Fonte: photobucket.com
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Prendersi cura di una azalea, vuol dire rispettare il suo ciclo biologico; per tale motivo è consigliabile concimarla ogni due settimane, durante il periodo che va da aprile a settembre e sospendere quando viene riportata all'interno. Il nutrimento ideale per questa pianta è il concime liquido (urea e solfati) fisiologicamente acido, che mantenga inalterato il ph del terriccio; è possibile organizzare un calendario delle fertilizzazioni, da stabilire in base ai periodi di vegetazione della pianta. In primavera, ad esempio, è utile concimare l'azalea con Azoto (Aurea e Azoto ammoniacale) per stimolare la sua ripresa vegetativa; durante il periodo della fioritura, in estate, somministrare del Potassio (non cloruro di potassio, per non danneggiarla), e a fine di settembre, usare concimi a lento effetto (Osmote e Nitroposka).Fonte: wikinoticia.com
Carenza d'acqua (fiori e foglie scoloriti e avvizziti), ambienti caldi con poca umidità(macchie brune su foglie e fiori) possono essere un segno evidente di un malessere che può danneggiare seriamente la salute della pianta. Al manifestarsi dei primi sintomi, è bene agire prontamente, immergendo il vaso in acqua per qualche minuto e lasciare sgrondare bene; l'ambiente deve essere ben arieggiato e, possibilmente, trasferire la pianta fuori durante la notte al riparo dalle correnti d'aria. Il rischio maggiore è, invece, la presenza di parassiti: la Phytopthora cactorum (le foglie perdono lucentezza e avvizziscono) e il ragnetto rosso (foglie ingiallite con macchie scure); sarà consigliabile eliminare le parti colpite, nebulizzare la chioma e, se necessario, utilizzare un apposito insetticida.Fonte: gardenweb.com
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