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Le viole del pensiero vanno posizionate in un luogo soleggiato, possibilmente alla luce diretta del sole; se vengono poste in luogo ombreggiato si avrà un maggiore sviluppo delle foglie e scarsità di fiori. Non temono il caldo e sopportano bene anche le temperature molto basse, quindi possono essere tenute in giardino tutto l’anno. E’ preferibile tenerle al riparo dal vento, che potrebbe danneggiarle.
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Per una crescita ottimale della viola del pensiero si consiglia di utilizzare un terreno soffice, leggero, fertile e ben drenato; è preferibile mescolare alla terra della torba e della sabbia che favorirà il drenaggio dell’acqua.
LA VIOLA DEL PENSIERO IN BREVE | |
Altezza | Fino a 30 cm |
Portamento | Eretto o tappezzante |
Coltura | Semplice |
Manutenzione | bassa |
Rusticità | Da media ad alta |
Esposizione | Pieno sole (Nord), mezz’ombra (Sud) |
Irrigazioni | medie |
Suolo | Ricco, ma anche povero. Fresco ma ben drenato |
Utilizzo | Aiuole, bordure, giardino roccioso, vaso, composizioni |
Densità | Da 9 a 15 piantine per m2 |
Suolo | Da ottobre a maggio |
La messa a dimora va effettuata dalla fine dell’autunno, all’inizio della primavera. La pianta va rimossa dal suo contenitore e va ripulita dalla terra in eccesso, facendo attenzione a non danneggiare le radici; si scava una buca che abbia una profondità pari al doppio della lunghezza delle radici e vi si pone la pianta; poi si ricopre di terra, si compatta il terreno e si annaffia abbondantemente. Il rinvaso va fatto ad inizio primavera; va utilizzato un vaso leggermente più grande di quello precedente; si consiglia di utilizzare dei contenitori di terracotta che permettono il passaggio dell’aria.
Le viole del pensiero non hanno bisogno di annaffiature eccessive; l’irrigazione va regolata in base alla temperatura; in primavera e in estate vanno annaffiate, possibilmente con acqua a temperatura ambiente, due, tre volte la settimana; in autunno e in inverno le annaffiature vanno diminuite. Bisogna evitare i ristagni d’acqua, quindi è maglio che il terreno sia asciutto tra un’irrigazione ed un’altra.
In primavera o all’inizio dell’estate si può concimare la viola del pensiero con un concime in granuli a lenta cessione, che va mescolato al terreno; per una migliore fioriture è utile dare alla pianta del concime liquido per piante da fiori, che va aggiunto all’acqua delle annaffiature e va somministrato ogni 20-30 giorni.
La riproduzione delle viole del pensiero avviene per seme. La semina va effettuata alla fine dell’estate. I semi vanno posti in un contenitore con del terreno fertile e soffice; dopo poco tempo i semi inizieranno a germogliare e spunteranno le piantine; quando le piantine saranno sufficientemente grandi potranno essere poste in vasi singoli; le nuove piantine saranno messe a dimora verso il mese di ottobre, in quelle zone dove il clima è mite, oppure in primavera se la temperatura è più fredda.
Le viole del pensiero non necessitano di grandi potature. Bisogna eliminare le foglie e i fiori secchi e le parti danneggiate; questa operazione va fatta con delle forbici ben affilate, in modo da non danneggiare la pianta, e soprattutto pulite, per evitare infezioni. Se si eseguirà il taglio delle parti secche, verrà prolungata la fioritura.
La viola del pensiero comincia a fiorire all’inizio della primavera e la fioritura continua fino all’estate. I fiori possono essere di diversi colori a seconda della varietà, gialli, viola, blu oppure multicolori. Sono molto decorativi e vengono usati per dare colore ai giardini, o per abbellire terrazze e balconi.
Una eccessiva umidità può favorire lo sviluppo di malattie fungine; il rimedio consiste nell’utilizzare dei prodotti fungicidi; per prevenire queste malattie si consiglia di non eccedere nelle annaffiature. La viola del pensiero può essere attaccata anche da afidi e cocciniglie; in questo caso bisogna intervenire lavando la pianta e usando un insetticida specifico. E’ meglio trattare la pianta quando non ci sono fioriture.
Prima di acquistare la viola del pensiero si consiglia di osservarla attentamente, per verificare l’assenza di malattie e di parassiti; si consiglia, inoltre, di verificare se la pianta è stata sufficientemente annaffiata, controllando se la terra del vaso è umida; in caso contrario significa che le annaffiature sono state scarse. Meglio evitare di comprare piante che presentano parti secche o danneggiate. Sono da preferire quelle rigogliose e dalla fioritura abbondante.
Del genere Viola fanno parte circa 400 specie; oltre alla Viola tricolor o Viola del pensiero, altre specie note sono: la Viola cornuta, dai fiori color viola; la Viola odorata, più conosciuta come Viola mammola, che ha fiori viola scuro molto profumati; la Viola calcarata, che ha fiori gialli o lilla.
La viola del pensiero ha proprietà depurative, diuretiche e lassative, usata come decotto; inoltre è utilizzata nel trattamento delle affezioni cutanee. E’ usata anche in profumeria per la creazione di profumi. Le viole mammole sono apprezzate anche nell’industria alimentare; i “bonbons à la violette” sono un prodotto dolciario caratteristico della città Tolosa, in Francia.
Le viole del pensiero sono ideali per rallegrare il giardino dall’autunno alla primavera. L’estrema rusticità consente loro di fiorire anche con temperature di poco superiori allo zero. Con freddo più intenso arresteranno la crescita ed entreranno in riposo vegetativo, ma saranno pronte a ripartire appena vi sarà un accenno di bel tempo.
Per questo trovano largo impiego nelle aiuole, più o meno formali, in centro città o nei giardini privati. Possiamo creare ampie aree scegliendole in varie sfumature tono su tono o dando vita a stupendi effetti di contrasto. Le più basse si renderanno utili fino alla metà della primavera, svolgendo il compito di belle coprisuolo. È un’ottima scelta inserirle nell’area in cui spunteranno le bulbose (narcisi, giacinti, tulipani). Raramente sono di ostacolo e i loro colori e profumi si sposano ottimamente. Si mostreranno ancora più preziose quando le bulbose cominceranno ad appassire: quella zona manterrà un aspetto gradevole e curato.Vista la loro lunga stagione di fioritura possono essere impiegate come “tappabuchi” nelle bordure erbacee e miste. Trovano anche una loro collocazione nel giardino roccioso, insieme ad altre essenze dalle dimensioni contenute.Le viole del pensiero sono tra le piante più amate per l’impiego in contenitori. Possono essere cresciute in ciotole o inserite nelle balconette che durante l’estate saranno occupate da gerani o petunie.
L’importante è dotarle sempre di un substrato piuttosto profondo e ricco in materia organica ben decomposta, neutro o leggermente alcalino. Aggiungiamo al comune terriccio per piante fiorite qualche manciata di stallatico e, dal momento dell’invaso, del fertilizzante granulare con un alto tenore di potassio. Per fioriture gloriose sarà però quasi sempre necessario integrare con del concime liquido, diluendolo in dosi minime, ma costanti, nell’acqua di irrigazione. Accertiamoci inoltre che l’azoto non sia eccessivo: induce una vigorosa crescita vegetativa a discapito della produzione di boccioli.Vista la predisposizione delle viole allo sviluppo di marciumi radicali e di oidio è di estrema importanza approntare uno spesso strato drenante e evitare l’utilizzo del sottovaso.Abbiamo detto che le viole non temono il freddo. In caso di forti gelate (al di sotto di -12°C) può tuttavia capitare che la terra dei vasi, specialmente quelli più piccoli, ghiacci completamente portando alla morte il piede degli esemplari. In questi casi è bene spostarli per tempo in una collocazione ben assolata, possibilmente esposta a Sud, e nei pressi di un muro: sarà di enorme aiuto nel proteggerle dal vento, un loro temibile nemico.
Utile può ugualmente essere coibentare il vaso con materiale apposito (per esempio vari strati di giornale). Una antica, ma ancora ottima tecnica resta quella di riempire un cassone di sabbia inserendovi all’interno i nostri piccoli contenitori.Per non inficiare la produttività delle piantine è bene lasciarle andare a seme solo dal mese di aprile. L’ovario del fiore evolverà gonfiandosi, per poi aprirsi in tre parti. A quel punto attenderemo che il tutto risulti completamente secco, taglieremo il peduncolo e lo scuoteremo all’interno di un sacchetto. Ideali per la conservazione sono i filtri per il tè, precedentemente svuotati.
La semina è sicuramente il metodo più semplice, ma ricordiamoci che (specialmente se avevamo piantine di colore diverso) raramente ci garantisce di mantenere le qualità peculiari (colori, dimensioni).
Il periodo migliore per la semina è agosto: dopo la germinazione le violette avranno tutto il tempo di crescere ed irrobustirsi prima dell’arrivo dei primi freddi.In tutti i casi i semi non andrebbero mai coperti da più di 4mm di terriccio fine (anche se l’ideale è impiegare la vermiculite agricola). Per alcune specie la germinazione è veloce (occorrono al massimo 2 settimane), per altre (che necessitano di stratificazione invernale) è al contrario necessario attendere parecchi mesi (anche fino alla primavera). I migliori risultati si ottengono tenendo in questo periodo i vasetti al buio.Un metodo piuttosto semplice che consente di mantenere le caratteristiche della cultivar è la talea.
Si prepara impiegando steli pieni, nei mesi da giugno ad agosto (per avere piantine pronte in autunno) o da agosto a settembre (per impianto a primavera). Molte volte si possono rinvenire delle porzioni laterali già parzialmente radicate pronte all’uso. Diversamente conviene inserire gli steli in una composta molto leggera, di torba e agriperlite (o sabbia) in uguali proporzioni, mantenendo all’ombra e ben umido.Il grande interesse per la cucina ha portato negli ultimi anni alla riscoperta culinaria dei fiori eduli. Sono interessanti sia per guarnire i piatti sia, come appunto per le viole del pensiero, per donare un gusto particolare alle pietanze.
Sono infatti dotate di un sapore amarognolo con toni di menta, che si sposa bene con le insalate primaverili e alcuni formaggi delicati.Possono essere abbinate ad altri capolini commestibili quali il nasturzio, il fiore di borragine o di erba cipollina, la calendula, la camomilla.Ricordiamoci sempre di utilizzare solo quelli cresciuti senza l’uso di fitofarmaci o acquistarli nei reparti ortofrutta.
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