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Come già affermato in precedenza, le malattie dei gerani si verificano in seguito a pratiche colturali errate. Nonostante si tratti di piante rustiche che possono essere coltivate anche in vaso, visto il poco sviluppato apparato radicale, hanno bisogno di essere annaffiate e concimate in periodi precisi. Per quanto riguarda la concimazione, essa deve avvenire mediante l’utilizzo di concime bilanciato e liquido, durante la piena attività vegetativa. Le annaffiature devono avvenire circa ogni mese durante la stagione invernale, ogni 3 giorni circa durante l’autunno e la primavera, e ogni giorno durante l’estate. Il manifestarsi di malattie è dovuto a un’esigua esposizione alla luce solare con conseguente ingiallimento del fogliame. Se non si concimano i gerani durante lo sviluppo vegetativo, le piante produrranno poche infiorescenze; se le annaffiature sono troppo abbondanti, si verifica marciume radicale. Oltre a queste evenienze, se si rimuovono boccioli, fiori e rami secchi o spezzati utilizzando delle forbici non disinfettate, le piante di gerani saranno oggetto di attacco dei parassiti.
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Le malattie fungine dei gerani si sviluppano in presenza di una condizione di umidità eccessiva e ristagni idrici. Le principali malattie che si sviluppano in presenza di questa condizione climatica e poco drenaggio del terreno sono: marciume del colletto, ruggine e muffa grigia. Il marciume del colletto, cioè della zona che si trova tra la parte aerea delle piante e dell’apparato radicale, porta alla formazione di marciume che porta la pianta a diventare marrone. Se non si agisce in tempo, il marciume passa dagli steli alle radici. La muffa grigia attacca i boccioli, il fogliame e le infiorescenze, cospargendoli di una sostanza grigia che con il passare del tempo dissecca tutte le aree attaccate per poi farle arrivare alla morte. La ruggine aggredisce entrambi i lati delle foglie, e si nota per la presenza di macchioline marroni. Nel caso si presenti una sola di queste malattie, occorre eliminare le parti infette delle piante, diminuire le annaffiature, far aerare la chioma, zappare la base delle piante in modo tale da ossigenare le radici, e applicare un fungicida.
I parassiti animali che possono provocare l’insorgenza di malattie dei gerani, sono principalmente quattro. La cocciniglia porta alla formazione di macchioline marroni sul retro del fogliame; il ragnetto rosso provoca un ingiallimento e accartocciamento delle foglie. Entrambi i parassiti possono essere rimossi mediante un batuffolo di cotone imbevuto in acqua e alcol. Se la zona di aggressione è troppo estesa, è bene impiegare degli antiparassitari specifici. Gli afidi si nutrono della linfa presente sulla parete fogliare, portandola a disseccamento e morte; si eliminano con un insetticida. I tripidi sono dei parassiti che, a occhio nudo si vedono con molta difficoltà. Si tratta di parassiti giallo-neri; si nutrono della linfa del fogliame, formando delle macchie marroni; i fiori e i boccioli mutano la loro naturale forma. Si combattono con insetticidi specifici. I bruchi si nutrono delle gemme, fiori e foglie dei gerani. Prestare molta attenzione alla mosca bianca, esemplare difficile da debellare perché si riproduce molto in fretta. Nei casi peggiori si deve recidere il geranio dalla base.
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