Pino d'Aleppo

Origine e distribuzione del pino d'Aleppo

Il Pinus halepensis, più comunemente noto come pino d’Aleppo, è una conifera sempreverde della famiglia delle pinaceae. Varietà molto resistente al clima caldo e umido del Mediterraneo, questo albero si estende nell’Italia centro-meridionale ma anche in Croazia, Albania, Libia, Spagna, Marocco, Israele, Giordania e naturalmente in Siria, dalla quale deriva la denominazione Aleppo. Nelle zone più a nord e nella Francia meridionale il pino d’Aleppo si assesta fino ai 200 metri sul livello del mare mentre nella parte meridionale del Mediterraneo può crescere anche fino ai 1000 metri d’altitudine come in Spagna e Marocco. Questa conifera insomma è una delle più diffuse in Italia, soprattutto in Liguria, Sicilia, Puglia e nel resto del sud. In realtà alcuni esemplari si possono ammirare anche in diverse zone della California.
Veduta panoramica di un pino d'Aleppo

Ostrya carpinifolia (Carpino Nero) [H. 100-150 cm.]

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Struttura e morfologia del pino d'Aleppo

Per quanto riguarda la struttura morfologica del pino d’Aleppo, questo albero ha un'altezza media di circa 15-20 metri. La pianta presenta una chioma irregolare e poco densa che ricorda quella del pino marittimo. Il tronco invece ha una circonferenza che si aggira intorno ai 60 cm mentre la corteccia è spessa e di un rosso cupo in basso e scura e più squamosa in alto. Le foglie sono aghiformi, cioè composte di tanti aghi lunghi circa 10 cm di un bel verde chiaro. Sui rami troviamo anche fiori violacei e gialli, detti sporofilli, e la loro fioritura si ha generalmente tra marzo e maggio. Infine abbiamo le pigne, dette stroboli, che sono verdi in giovane età e marroni dopo un paio di anni. Di solito si aprono spontaneamente nel giro di qualche anno o per il calore provocato dagli incendi boschivi. Fonte: http://godasagardener.files.wordpress.com

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Come coltivare il pino d'Aleppo

Per coltivare il pino d’Aleppo è bene sapere che l'albero è eliofilo, cioè richiede una regolare esposizione alla luce del sole. Soltanto i pini giovani andrebbero ombreggiati durante i mesi caldi dell’anno. La pianta predilige quindi un clima torrido e secco con inverni non troppo freddi. Per la coltivazione del pino d’Aleppo si consigliano terreni ricchi e drenati ma l’albero sopporta anche quelli più aridi e poveri. La riproduzione di questa conifera avviene poi per seme alla fine dell’inverno utilizzando semi ottenuti da un’impollinazione incrociata. Considerando la fragilità del suo apparato radicale sono da evitare i continui rinvasi della pianta che ne ritarderebbero la crescita. Per almeno due anni è importante proteggere il giovane pino d’Aleppo durante la stagione fredda e piovosa.


Pino d'Aleppo: Usi e curiosità sul pino d'Aleppo

Per le sue caratteristiche il pino d’Aleppo si rivela l’albero perfetto per rendere più solidi terreni scoscesi e pendii naturali. È ideale anche da piantare in giardino per arricchire la flora della meravigliosa macchia mediterranea. Il pino d’Aleppo può essere utile per creare delle belle associazioni floreali con piante arbustive come mirto, rosmarino, ginestra o lavanda. In alternativa si può anche accompagnare con altri alberi come il leccio o il pino domestico. Tra i pini la varietà di Aleppo non è però quella più longeva poiché in media vive al massimo 250 anni. Dalle sue pigne si possono ottenere i pinoli, ottimi da usare in cucina mentre la resina di questo pino invece è raccolta per essere impiegata nella conservazione alimentare o per aromatizzare il 'retsina', vino greco resinato.


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