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L’acero campestre è un albero che può essere messo a dimora in spazi aperti anche non troppo vasti ma, anche trasformato in bonsai. La coltivazione di quest’ultimo è abbastanza semplice. Può essere coltivato in un ambiente esposto al sole o semiombreggiato ed è in grado di sopportare il forte vento. Se il bonsai si trova in una serra, può essere annaffiato anche con acqua ricca di sali minerali (acqua di rubinetto) in quanto, grazie ad essi, il vegetale riesce a sopportare periodi di siccità senza avere danni al fogliame. Predilige terreni composti da: 2 parti di lapillo lavico, 3 di terra trapuntata, 1 di sabbia grossa e 3 di Akadama (preparato a base di argilla). Finita la stagione estiva occorre preparare il bonsai di acero campestre, alla stagione autunnale e a quella invernale; somministrare concime con un’elevata dose di potassio e una bassa di azoto; eliminare la pianta dal vaso e riporla in una cassetta contenente sabbia e torba. Ogni due anni circa, occorre cambiare il substrato perché la torba e l’argilla hanno perso le loro caratteristiche basilari. La concimazione, invece, avviene da maggio ad agosto e con un fertilizzante per i bonsai.
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La modellatura del bonsai di acero campestre è un’azione molto importante, in quanto, è proprio grazie ad essa che l’albero assume una forma armoniosa. Solitamente si modella secondo uno stile giapponese a forma di scopa, sarebbe la naturale forma assunta dall’acero quando coltivato all’aperto. L’altra forma solitamente data al vegetale è quella eretta, anche se, volendo si può modellare secondo gusti personali. Prima di procedere con questa pratica, è bene sapere che si può intervenire solo sui rami giovani perché quelli vecchi, essendo meno elastici potrebbero rompersi (in questo caso si utilizza la tensionatura). Inoltre, è bene fare molta attenzione a non danneggiare la sensibile corteccia, controllare di continuo il filo per evitare che si formi del tessuto cicatrizzante attorno ad esso.
La potatura è indispensabile per avere un acero campestre sempre in salute. Prima di tutto occorre recidere i rami secchi, danneggiati o infestati da parassiti nocivi per la pianta. Nella stagione primaverile si segano tutti i rami in modo tale da dare maggior spazio di crescita ai germogli. Secondo il livello di sviluppo dell’acero, la germogliazione prima o poi si deve interrompere. Occorre inoltre osservare se il tronco s’ispessisce ulteriormente e, in questo caso si pota su 2 o 3 coppie di foglie, partendo da una lunghezza di circa 20 centimetri. In seguito alla potatura, dopo circa 2 o 3 settimane, si potranno già notare i nuovi boccioli, proprio per questo il taglio si fa verso la fine di luglio. Se invece si vuole interrompere la crescita, basta praticare una pinzatura (raddoppia il fogliame della chioma ma i germogli secondari sono più piccoli) dei nuovi germogli.
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