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Prima di procedere con la potatura, bisogna conoscere esattamente le caratteristiche dell’oleandro. Si tratta di una pianta arbustiva probabilmente originaria dell’Asia e il cui nome botanico è Nerium oleander. Questa pianta è sempreverde e si presenta come piccolo arbusto o albero normale. Molte varietà di oleandro vengono anche coltivate in Italia, sia in vaso che a pieno campo. La pianta, in effetti, è facilmente adattabile a qualunque situazione climatica e tipologia di terreno. In giardino, l’oleandro dà vita a delle meravigliose siepi alberate e a delle barriere cespugliose ricche di colori brillanti e intensi. La bellezza dei colori di queste siepi dipende dai fiori dell’oleandro, presenti, in forma singola o doppia, con petali grandi e variamente colorati di rosa, bianco, rosso o amaranto. Le foglie dell’oleandro sono strette e lanceolate, gli steli da cui si formano i fiori sono verdi nella pianta giovane e grigi in quella vecchia. In genere, la potatura degli oleandri interviene per eliminare gli steli invecchiati e gli apparati fiorali secchi. La potatura, in queste piante, ha anche lo scopo di controllare la fioritura o di stimolarla meglio in caso di fiori scarsi o poco numerosi.
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Tutti gli interventi di potatura dell’oleandro devono essere eseguiti con particolare attenzione, perché la pianta è velenosa in tutte le sue parti. Per tale motivo, i tagli di potatura vanno effettuati usando dei guanti. Gli attrezzi dei tagli vanno puliti e disinfettati prima e dopo i tagli, i guanti, invece, devono essere adatti alla potatura e preferibilmente usa e getta. Come detto al paragrafo precedente, l’oleandro si pota per eliminare gli steli sfioriti e i fiori secchi. Questo intervento si pratica tagliando gli steli per circa un terzo, cioè a dieci centimetri dalla base. Gli interventi di taglio servono a sfoltire la pianta, ma anche a condizionarne la forma. I tagli si possono effettuare, infatti, tutti alla stessa maniera su ogni stelo da potare, oppure in modo diverso, ad altezze diverse, con sfasature tra l’uno e l’altro, formando delle biforcazioni. Naturalmente, la forma dei tagli dipenderà dalla varietà di oleandro che si andrà a potare. In quella coltivata a cespuglio, i tagli dovranno cercare di mantenere inalterata la suddetta forma.
L’oleandro si pota dopo la fioritura e dunque a fine estate o in autunno. Se il clima lo permette, la potatura può essere spostata a febbraio. Durante questa stagione si elimineranno i rami deboli e si taglieranno di un terzo quelli sfioriti. Con questa tecnica si renderà più rigogliosa la fioritura successiva. E’ sconsigliato potare l’oleandro in primavera, perché in questo periodo è difficile riconoscere gli steli improduttivi da quelli produttivi. Da ricordare che l’oleandro fiorisce sui rami dell’anno e quindi vanno tagliati solo quelli dell’anno precedente. Ecco perché la stagione ideale per potare la pianta è in autunno o a fine estate: in questo periodo, i germogli dell’anno sono facilmente riconoscibili e si possono tranquillamente preservare dai tagli.
In caso di scarsa dimestichezza con la potatura è meglio affidare l’operazione a un giardiniere esperto, il quale saprà adottare le giuste precauzioni per tagliare la pianta senza rischi. Altri interventi di potatura possono essere necessari nel caso l’oleandro venga colpito da parassiti e malattie. Una delle patologie più frequenti è il seccume dei fiori, che porta al progressivo appassimento degli stessi. Questi ultimi possono essere trattati con prodotti specifici durante la fioritura, nel caso alcuni fiori rimangano secchi, vanno rimossi proprio durante la potatura. Tagli di potatura con attrezzi non disinfettati, possono causare anche dei cancri vegetali che portano al progressivo e inesorabile appassimento della pianta. Da ricordare sempre l’uso dei guanti, perché il contatto a mani nude con l’oleandro, in caso di ingestione, può causare avvelenamento e sindromi cardiache. Nel caso la pianta venga potata a mani nude, queste vanno lavate immediatamente. Si sconsiglia anche di bruciare i residui di potatura, perché potrebbero sprigionarsi fumi tossici e altrettanto velenosi.
Dal momento che l'Oleandro è una pianta che cresce in fretta ed in modo disordinato, è necessario che la sua potatura sia effettuata regolarmente, soprattutto se avete deciso di coltivarlo in vaso. In quest'ultimo caso è meglio non correre il rischio che la pianta invada la nostra casa con i suoi rami, per questo è utile conoscere bene periodi e tecniche di potatura, per poterne controllare al meglio la forma e lo sviluppo. Dopo la fioritura dell'Oleandro in vaso, è necessario potare tutti i suoi rami fioriferi, che vanno accorciati della metà della loro lunghezza totale. I rami laterali, invece, devono essere potati fino a raggiungere i 10 centimetri di lunghezza dalla base. Una volta effettuata questa operazione basterà attendere, il vostro Oleandro si rigenererà con rapidità e più bello di prima.
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