Il lavoro nel vigneto segue il ciclo di vita della vite, dal riposo invernale, alla crescita delle gemme e alla fioritura in primavera, fino alla maturazione degli acini a fine estate e alla perdita delle foglie in autunno, per poi ritornare al riposo. Un lavoro che in ogni stagione vede le operazioni di potatura cruciali, a favore della longevità della pianta, della qualità e quantità del raccolto.Iniziando dalla stagione invernale per coltivare la vite e potenziare la crescita di uva, si comincia a potare a secco, cioè quando la pianta ha perso le foglie, concentrandosi sui capi a legno che al contrario dei capi a frutto, sono tralci che non producono frutti. In inverno è necessario potare la vite tra Gennaio e Febbraio, tenendo sempre presente la regola che più la pianta è forte meno si taglia, mentre se la pianta è debole, va tagliata di più. Alla potatura a secco segue la potatura verde in primavera, necessaria per fare in modo che la quantità dei capi a frutto non sia eccessiva, fattore che finirebbe con il compromettere la qualità del raccolto.
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La vite per compiere adeguatamente il ciclo di crescita annuale e mantenere un buon livello di fruttificazione, deve soddisfare le proprie esigenze nutrizionali che nel corso dell'anno cambiano di fase in fase.Le necessità della pianta mutano sulla base delle specifiche funzioni del suo apparato radicale. E' importante sapere che le radici della vite oltre ad assorbire, a seconda delle fasi di crescita, producono e rilasciano una grande quantità di materiale organico. Per cui per concimare la vite e apportare il nutrimento adeguato è difficile parlare di una tipologia universale di concime, perché è indispensabile bilanciarne elementi e quantità, in relazione al tipo di terreno che si è venuto a creare. Quindi dosi e tipo di fertilizzante devono essere calcolati tenendo conto dello stato del terreno, in modo da incrementare in autunno l'abitabilità delle radici nella fase di assorbimento. Concimare la vite nella fase dormiente della pianta, consente all'apparato radicale di trovare l'energia necessaria per assorbire le sostanze nutritive.
Le malattie della vite possono essere inquadrate facendo riferimento ai vari stadi del ciclo vitale della pianta, in modo da eseguire quelle operazioni che nel corso dell’annata si rendono indispensabili, in relazione alle diverse patologie che possono colpire i vitigni. Nella fase di riposo vegetativo le malattie della vite più comuni riguardano gli attacchi dei parassiti, in particolare la Cocciniglia e il Bostrico della vite, il rimedio contro la Cocciniglia è irrorare la pianta con i prodotti specifici. Mentre per il Bostrico, facilmente riconoscibile dato che le sue larve scavano gallerie alla base delle gemme, è opportuno potare la vite, tagliando i tralci attaccati e bruciarli alla fine di Giugno. Le malattie della vite in fase vegetativa riguardano principalmente le patologie causate da Nottue e dalla Zigena. In entrambi i casi gli attacchi sono riconoscibile dalle erosioni delle gemme causate dalle larve. Nel caso delle Nottue bisogna irrorare le parti con liquidi a base di piretroidi oppure con le apposite esche. In presenza di Zigena è opportuno intervenire con Bacillus thuringiensis.
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