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Le due specie di ragnetto rosso Panonychus e Tetranychus attaccano piante erbacee, arbustive e ortaggi. Nello specifico, il ragnetto rosso del genere Panonychus attacca alberi da frutta e la vite, mentre quello del genere Tetranychus colpisce pomodoro, fagioli, altri legumi e la soia.
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Il ragnetto rosso è un acaro o un aracnide caratterizzato da dimensioni molto piccole, comprese tra 0,5 millimetri per le femmine e ancora meno per i maschi. Il corpo di questo parassita è colorato di rosso nello stadio adulto, mentre nello stadio giovanile, di giallo o arancione. Ai lati del dorso si distinguono delle setole di colore bianco chiamate tubercoli, non presenti nella specie Tetranychus. Il ragnetto rosso si riproduce in modalità ovipara tramite deposito di circa cento uova all’anno. Le uova vengono fecondate in inverno, per poi svernare nel periodo primaverile o estivo. Lo stadio larvale del ragnetto rosso è nella forma di neanide. Gli esemplari adulti e le larve si nutrono del margine superiore e inferiore delle foglie e dei germogli della pianta colpita. Il loro apparato boccale è appuntito e consente di pungere le parti vegetali infestate per succhiare le sostanze nutritive della pianta.
L’infezione da ragnetto rosso si manifesta principalmente sulle foglie, che si decolorano improvvisamente sul margine superiore assumendo una colorazione simile a quella del bronzo. Questo stadio porta al loro disseccamento e alla conseguente caduta precoce. Sul margine inferiore si può assistere alla necrosi del tessuto vegetale o alla comparsa di macchioline biancastre pulverulente dovute ai residui e agli escrementi della larve, segno dell’avvenuta colonizzazione da parte dell’acaro. Su alcune piante, l’infestazione si concentra si bordi del margine fogliare, che appare come se fosse bruciato. Nel pomodoro, ad esempio, la bruciatura delle foglie ad opera del ragnetto rosso, provoca l’ustione delle bacche, poichè i raggi solari, senza la protezione fogliare, penetrano più facilmente nei frutti.
L’infestazione da ragnetto rosso è favorita da precise condizioni climatiche. I climi che stimolano lo sviluppo e la diffusione di questo aracnide sono quelli caldi e secchi, caratterizzati da umidità assente e piogge piuttosto scarse. E’ proprio nei climi aridi che il ragnetto rosso è maggiormente diffuso rappresentando una vera e propria calamità per le coltivazioni orticole.
La prevenzione per evitare le infezioni del ragnetto rosso è legata soprattutto alla questione dell’umidità: più essa sarà presente sulle piante e maggiori saranno le probabilità che il ragno non si diffonda. E’ quindi consigliabile incrementare le irrigazioni durante le giornate troppo calde e secche e bagnare frequentemente le foglie e i germogli.
La lotta al ragnetto rosso può essere combattuta sia in modo naturale, ricorrendo ai cosiddetti rimedi biologici, che in maniera chimica.
La lotta naturale si serve di insetti predatori dell’acaro, come altri acari o coccinellidi, mentre quella chimica usa diserbanti chimici ad azione specifica. Tra i metodi di lotta naturali ricordiamo anche gi spruzzi di acqua sulle parti infestate. Il ragnetto rosso non ama l’acqua e se la colonizzazione non è troppo estesa si può intervenire spruzzando acqua sulle parti della pianta attaccate dal parassita o lavandola per intero. Il metodo del lavaggio con acqua si presenta efficace nelle piante ornamentali, ma serve ad eliminare gli esemplari adulti e non le uova, che si schiudono normalmente nella stagione calda. Nelle coltivazioni e se l’infezione è dilagante, bisogna procedere esclusivamente con la lotta chimica. In commercio esistono prodotti acaricidi e insetticidi efficaci anche per gli aracnidi. Spesso, per eliminare il ragnetto rosso si usano insetticidi sistemici che, oltre a danneggiare la pianta e l’ambiente circostante, uccidono anche i potenziali predatori dell’acaro, mentre quest’ultimo sembra non subire alcun danno. Per essere sicuri di non sbagliare, meglio scegliere un acaridica perché gli insetticidi potrebbero rivelarsi inefficaci in quanto creati per combattere gli insetti e non gli acari. Tra gli acaricidi contro il ragnetto rosso si ricordano fenazaquin, etoxazolo, abamectina e spirodiclofen. I primi di due, da sperimentazioni effettuate, agiscono più velocemente eliminando però anche gli antagonisti dell’acaro. Gli altri due agiscono più lentamente, ma solo sulle specie di ragnetto rosso. Per combattere i ragnetti rossi che infestano le piante ornamentali a fiore e in vaso, si può usare anche un prodotto chiamato Floramite, a base di Bifenazate, sostanza biodegradabile. La sospensione va diluita in acqua e spruzzata su tutta la pianta. La frequenza è di due applicazioni a distanza di una settimana l’una dall’altra.Un insetto che assomigli moltissimo al ragnetto rosso delle piante ma che a differenza di quest'ultimo è completamente innocuo è il ragnetto rosso del travertino. Questo ragnetto, così chiamato in gergo comune per via del fatto che si trova quasi sempre in muretti e pietraie, si può confondere con il normale ragnetto rosso ma non crea nessun tipo di problema ne alle piante ne all'uomo.
Bisogna fare solo attenzione al fatto che macchia quando viene schiacciato e crea delle macchie persistenti in gradi di segnare in maniera permanente anche le pietre. Il ragnetto rosso del travertino inoltre è un nemico naturale di alcuni ditteri (insetti) che vengono mangiati dal ragnetto sia in fase larvale che in fase adulta.
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