cocciniglia rossa

vedi anche: cocciniglia

Cocciniglia rossa

Solitamente, si è abituati a considerare solo gli attacchi di cocciniglia bianca, un po’ meno quelli di una specie simile e molto temibile: la cocciniglia rossa. Questo insetto colpisce prevalentemente gli agrumi e nello specifico il limone. Il nome esatto del parassita è proprio cocciniglia rossa forte degli agrumi, mentre il suo nome scientifico è Aonidiella aurantii. Si tratta di un insetto appartenente sempre all’ordine dei Rincoti ed originario dell’Asia. Le piante infestate dalla cocciniglia rossa sono anche il pero, il mandorlo, la vite e la rosa.
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Caratteristiche

Le caratteristiche della cocciniglia rossa sono simili a quelle di altre specie di cocciniglia. L’insetto ha dimensioni piccolissime, circa due millimetri per le femmine e molto meno per i maschi. Le prime hanno il corpo di colore rossastro, mentre i secondi. di colore marrone chiaro. L’insetto compie circa due, tre generazioni all’anno e può riprodursi deponendo le uova sulle foglie delle piante ospiti o partorendo direttamente le neanidi.

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    Sintomi

    La cocciniglia rossa infesta le foglie, i frutti ed i rami causando i classici sintomi di ingiallimento fogliare, macchie su foglie e frutti, ferite e fessure nei rami e prematura caduta del frutti. Negli alberi da frutto e in particolare negli agrumi, la cocciniglia causa anche in notevole deprezzamento dei frutti e il generale deperimento della pianta causato dalla sottrazione della linfa. I danni vengono causati sia dagli insetti adulti che dalle neanidi. Questi, per nutrirsi, pungono in continuazione le parti vegetali parassitate. L’insetto sverna in primavera e le cause degli attacchi sono dovute a climi secchi e aridi.


    cocciniglia rossa: Lotta

    La lotta alla cocciniglia rossa è simile a quella delle altre cocciniglie. In genere, si usano sia prodotti biologici che chimici. Per la lotta biologica sono indicati imenotteri, coccinellidi e alcune specie di funghi, mentre per quella chimica si usano oli minerali bianchi eventualmente integrati a piretroidi a fosforganici o a un inibitore delle neanidi. I trattamenti chimici si effettuano se l’infestazione è estesa e dopo aver effettuato una campionatura delle piante. Se sui frutti sono presenti almeno quattro femmine per frutto su un campione di venti frutti e una femmina per ramo su un campione di quattro rami, si può procedere ai trattamenti. I prodotti chimici devono, infatti, servire ad eliminare principalmente le neanidi. Contro gli stadi giovanili dell’insetto si stanno sperimentando anche delle trappole contenenti ferormoni.



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