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La ticchiolatura del nespolo è causata dal fungo Fusicladium eriobotryae, specie patogena appartenente alla famiglia delle Dematiaceae. Il fungo colpisce il nespolo del Giappone, albero da frutto ampiamente coltivato nell’Italia meridionale, specie in Sicilia. Il nespolo è un albero che possiede foglie tormentose e frutti gialli, piccoli, chiamati pomi, che contengono un certo numero di semi, molto simili alle nocciole. Il nespolo, nel giusto periodo di maturazione, si presenta con frutti molto dolci. Questa pianta, originaria dell’Asia, probabilmente della Cina, più che del Giappone, copre solo una brevissima stagione, da maggio a giugno, perché poi i frutti finiscono per deteriorarsi. Questa vulnerabilità del nespolo lo rende suscettibile anche agli attacchi e alla comparsa della ticchiolatura.
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La ticchiolatura del nespolo attacca tutte le parti della pianta. All’inizio si possono manifestare delle macchie scure tondeggianti, sulla parte superiore delle foglie. Queste macchie possono essere sparse, oppure ravvicinate e inglobate dentro una macchia più grande. Dopo essersi esteso alle foglie, il fungo può colpire i rami, i fiori ed i frutti. I danni alle varie parti colpite sono tutti molto simili tra loro, così come simili sono i sintomi, ovvero le macchie brunastre o nerastre che si spargono o si uniscono nel tessuto vegetale. Le parti colpite possono accartocciarsi ( le foglie), seccare e cadere prematuramente ( tutte). Nei fiori e nei frutti, oltre al disseccamento, si nota una cascola abbondante ed anticipata, mentre nei rami si possono verificare dei cancri causati dalla penetrazione e diffusione del micelio del fungo. L’organo di attacco e di riproduzione del patogeno( micelio) penetra anche nei frutti causando delle spaccature.
La lotta alla ticchiolatura del nespolo si effettua sia con strategie preventive che con quelle curative. I rimedi preventivi prevedono la selezione di varietà più resistenti e regolari interventi di potatura. I tagli dei rami devono riguardare la totale asportazione di quelli malati o danneggiati o la rimozione di quelli che si incrociano tra loro sottraendo aria e luce alla pianta. La lotta curativa si effettua con rimedi chimici, quali composti rameici e poltiglia bordolese. Nella fase di sviluppo dei frutti si può usare anche la dodina, sostanza fungicida in forma liquida, usata, con varie denominazioni commerciali, per curare la ticchiolatura di molte specie di piante, tra cui alberi da frutto ed ortaggi.
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