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Come accennato al precedente paragrafo, l’innesto del ciliegio risponde a due precisi obiettivi: migliorare la qualità dei frutti e mantenere la pianta sana e vigorosa per il resto della sua vita. Senza innesto, il ciliegio non sarebbe in grado di propagarsi con un ritmo vegetativo equilibrato e non sarebbe nemmeno in grado di produrre frutti con caratteristiche qualitative elevate. L’innesto, specie per i ciliegi coltivati in giardino, permette di ottenere piante e frutti che possono anche manifestare un’ottima resa estetica, fattore che non guasta, specie in spazi verdi dedicati a far emergere tutto lo splendore della natura.
Gli innesti praticati sul ciliegio possono essere a spacco o a gemma. Gli innesti a spacco permettono di aggiungere, al portainnesto, dei rami con gemme ( le marze), mentre quelli a gemma inseriscono, in una specifica porzione della corteccia del portainnesto, solo delle gemme senza rami. Nelle nostre zone vengono frequentemente praticati gli innesti a spacco, mentre oltreoceano si assiste all’utilizzo degli innesti a gemma. Dalle esperienze dei coltivatori, sembra che gli innesti a gemma abbiano migliori possibilità di attecchimento su alcune specie di drupacee, tra cui il ciliegio.
Prima di innestare un ciliegio bisogna aver chiari in mente gli obiettivi che si intendono raggiungere, le caratteristiche, le condizioni della pianta e le proprietà del terreno. Anzi, è proprio quest’ultimo che condizionerà il tipo di portainnesti da usare per praticare l’innesto. Il portainnesto è la pianta che dovrà accogliere al suo interno, le gemme o le marze. In teoria esistono molte specie di ciliegio da usare come portainnesto, ma alcune sembrano più indicate di altre, specie se il terreno in cui vengono coltivate presenta specifiche caratteristiche chimico fisiche. Il ciliegio dolce, ad esempio, si innesta sul ciliegio selvatico, sul magaleppo e sul ciliegio acido. Il ciliegio selvatico è in assoluto il portainnesto usato per innestare qualsiasi varietà di ciliegio. E’ adatto a terreni freschi e ricchi di silicio, non troppo umidi, ma nemmeno aridi. Il magaleppo è adatto a terreni aridi e calcarei, perché resiste meglio alle eventuali carenze nutrizionali determinate proprio dalla composizione chimico fisica di questi suoli. Il ciliegio acido è adatto a terreni umidi, spessi e pesanti, ma non deve essere innestato con il ciliegio dolce, perché a causa della scarsa affinità tra le due specie, non si otterrebbe alcun attecchimento.
Nell’innesto a spacco si procede prelevando due rami, con due, tre gemme, dal nesto ( secondo albero da innestare). Sul portainnesto ( albero che riceverà le marze) si taglia una porzione orizzontale del tronco o ceppo, praticando un taglio a forma di T. Ai lati del taglio vanno inserite le marze. Per consentire l’attecchimento, si deve procedere alla legatura delle marze attorno al tronco. Questo tipo di innesto va praticato a primavera o in autunno, cioè quando la temperatura è mite e la linfa scorre meglio permettendo una migliore rimozione della corteccia. L’innesto a gemma si effettua a luglio, agosto, prelevando una porzione di corteccia con attaccata una gemma. Sia i prelievi che gli innesti vanno fatti su alberi vigorosi, anche le gemme vanno prelevate dai rami più sani e vigorosi. Il prelievo delle gemma deve essere effettuato prima che germogli e vada in fiore, quindi in un periodo precedente alla primavera. Le gemme non fiorite devono essere scure e vanno conservate al fresco in un sacchetto, per favorirne l’essiccazione. L’operazione di innesto sarà effettuata in estate, quando sul portainnesto, a circa 15 centimetri dal tronco, si effettuerà un taglio con una forma che deve coincidere perfettamente con quella della gemma. Il taglio deve riguardare solo la corteccia. Sollevando delicatamente i lembi della stessa, si procede a inserire la gemma. In base alla forma del taglio si potrà avere l’innesto a occhio o a scudetto o a flauto. La parte innestata va legata con rafia o corde in gomma specifiche per agricoltura, facendo attenzione a lasciare scoperta la gemma. L’innesto va controllato ogni dieci, quindici giorni, per verificare le condizioni della legatura. In genere, se l’innesto attecchisce, lo si può notare dall’allargamento della corda, che va ristretta, ma non eccessivamente, tenendo conto dello sviluppo della pianta. Il taglio per l’innesto va effettuato con un coltello apposito, formato da una lama ben affilata che va pulita e disinfettata prima e dopo l’uso.
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