innesto albicocco

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Innesto albicocco

L’albicocco è un albero da frutto originario della Cina. Conosciuto già 4 mila anni orsono, quest’albero appartiene alla famiglia delle Rosaceae e al genere Prunus, lo stesso delle ciliegie, delle pesce e delle prugne. Proprio per l’affinità botanica tra le varie specie Prunus, nel corso del tempo si sono realizzati vari innesti e ibridi che hanno permesso di ottenere frutti più gustosi e con caratteristiche morfologiche migliori rispetto alla specie originaria. La consuetudine di innestare l’albicocco ha origini lontane e risponde a diverse esigenze colturali. Nelle coltivazioni su larga scala, l’innesto dell’albicocco serve ad aumentare la qualità e la produzione dei frutti, nel giardinaggio può servire ad avere una pianta con un portamento ed una resa estetica più gradevole. L’innesto dell’albicocco, anche nel caso di un albero coltivato in giardino, può rispondere a precise esigenze produttive, come la necessità di avere frutti più grandi e gustosi da consumare in proprio e senza necessità di doverli comprare al mercato.
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Obiettivi

albicocco2 L’innesto dell’albicocco segue tutte le regole degli innesti vegetali, ovvero consente di ottenere una nuova pianta unendo due specie affini: nesto e portainnesto. Ricordiamo anche che l’innesto è uno dei principali metodi di propagazione degli alberi da frutto. Le specie selvatiche, o nate da seme, in genere non fruttificano in maniera esagerata e possono presentare fenomeni di cascola, cioè di caduta dei frutti non appena giungono a maturazione. La cascola è un problema che può affliggere anche l’albicocco e può essere determinata da errori di coltivazione, dall’età dell’albero o dal comportamento tipico di una determinata varietà che tende a fruttificare poco, male o a non fruttificare affatto. Tenere in giardino un albicocco che non si comporta come tale, non è un bello spettacolo, anche perché è certamente più gradevole poter ammirare i fiori nel periodo della fioritura ed i frutti nel periodo della fruttificazione, se non altro per il risultato estetico dell’albero nel suo complesso. Se l’innesto dell’albicocco attecchisce, si possono anche ottenere frutti più grandi e gustosi. In genere, prima di procedere all’innesto dell’albero, bisogna capire se la sua difficoltà di fruttificazione è causata da altre condizioni, come errori colturali o malattie. L’innesto si potrà effettuare solo dopo aver escluso altre condizioni colturali che compromettono la resa produttiva dell’albero.


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    Tipi innesto albicocco

    L’albicocco è un albero che può essere innestato a spacco o a gemma. L’innesto a spacco consiste nell’inserire, nella pianta usata come portainnesto, parti del nesto composto da rami e gemme: le marze. Queste ultime vengono inserite in uno spacco praticato sul portainnesto potato fino a una certa altezza del tronco, dove si è praticato un taglio perpendicolare al terreno. In questo spacco verranno inserite le marze da sostenere con della rafia, mentre le ferite dello spacco si chiuderanno con il mastice. L’innesto a gemma consiste nell’inserire, all’interno di un taglio a forma di T sul rampo più grosso del portainnesto, delle gemme senza rami, contenenti appena i peduncoli delle foglie.


    innesto albicocco: Suggerimenti per l’innesto

    L’innesto dell’albicocco deve essere praticato nelle ore più fresche della giornata, mentre vanno evitate quelle più calde. Il portainnesto ideale per l’albicocco è il prugno o un'altra pianta di albicocco. L’innesto a spacco si pratica all’inizio della primavera o a fine inverno, quando le gemme iniziano ad ingrossarsi ed è più facile individuare le marze più sane e vigorose. L’innesto a gemma va praticato a fine luglio e tra agosto e settembre. In tal caso si parla di innesto a gemma dormiente, perché saranno innestate le gemme sviluppatesi a primavera. Nelle regioni mediterranee si può anche scegliere l’innesto a gemma vegetante, da effettuare a maggio. Questo innesto attecchisce subito dopo la saldatura delle gemme nel portainnesto. Per favorire l’attecchimento dell’innesto a gemma dormiente, l’albicocco deve essere posto al riparo dal vento. Nella pratica colturale l’albicocco viene frequentemente innestato a spacco, ma anche quello a gemma si presenta abbastanza semplice da attuare e con alte probabilità di attecchimento. In genere, l’innesto a gemma dormiente viene praticato nelle regioni più fredde. Se non si è ferrati nella pratica degli innesti, è meglio affidare il lavoro ad un operatore esperto, perché gli innesti errati possono procurare lo sviluppo di piante poco resistenti e vulnerabili agli attacchi di parassiti e malattie. Spesso, il risultato di un innesto fatto male può essere lo sviluppo di una pianta di albicocco che non fruttifica, o che fruttifica poco con frutti troppo piccoli e soggetti alla cascola. Naturalmente, tutto dipenderà anche dalla fortuna, dalla corretta conservazione delle marze e dalla scelta del nesto e portainnesto. Le marze devono essere conservare in un luogo fresco, ombroso e asciutto e vanno selezionate solo dai rami più giovani e vigorosi. Anche le gemme vanno scelte dai rami che si presentano più sani. Il portainnesto può essere anche selvatico, purché sia sano e vigoroso. Gli attrezzi per praticare i tagli del portainnesto vanno lavati e disinfettati prima e dopo l’uso. Tutti questi accorgimenti, uniti a un po’ di fortuna, potrebbero portare alla nascita di un albicocco dai frutti gustosi e gradevoli da vedere e da assaggiare.


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    • l innesto L’innesto a spacco è uno dei metodi colturali più diffusi per la propagazione degli alberi da frutto. La natura vegetale
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