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L’innesto dell’albicocco segue tutte le regole degli innesti vegetali, ovvero consente di ottenere una nuova pianta unendo due specie affini: nesto e portainnesto. Ricordiamo anche che l’innesto è uno dei principali metodi di propagazione degli alberi da frutto. Le specie selvatiche, o nate da seme, in genere non fruttificano in maniera esagerata e possono presentare fenomeni di cascola, cioè di caduta dei frutti non appena giungono a maturazione. La cascola è un problema che può affliggere anche l’albicocco e può essere determinata da errori di coltivazione, dall’età dell’albero o dal comportamento tipico di una determinata varietà che tende a fruttificare poco, male o a non fruttificare affatto. Tenere in giardino un albicocco che non si comporta come tale, non è un bello spettacolo, anche perché è certamente più gradevole poter ammirare i fiori nel periodo della fioritura ed i frutti nel periodo della fruttificazione, se non altro per il risultato estetico dell’albero nel suo complesso. Se l’innesto dell’albicocco attecchisce, si possono anche ottenere frutti più grandi e gustosi. In genere, prima di procedere all’innesto dell’albero, bisogna capire se la sua difficoltà di fruttificazione è causata da altre condizioni, come errori colturali o malattie. L’innesto si potrà effettuare solo dopo aver escluso altre condizioni colturali che compromettono la resa produttiva dell’albero.
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L’albicocco è un albero che può essere innestato a spacco o a gemma. L’innesto a spacco consiste nell’inserire, nella pianta usata come portainnesto, parti del nesto composto da rami e gemme: le marze. Queste ultime vengono inserite in uno spacco praticato sul portainnesto potato fino a una certa altezza del tronco, dove si è praticato un taglio perpendicolare al terreno. In questo spacco verranno inserite le marze da sostenere con della rafia, mentre le ferite dello spacco si chiuderanno con il mastice. L’innesto a gemma consiste nell’inserire, all’interno di un taglio a forma di T sul rampo più grosso del portainnesto, delle gemme senza rami, contenenti appena i peduncoli delle foglie.
L’innesto dell’albicocco deve essere praticato nelle ore più fresche della giornata, mentre vanno evitate quelle più calde. Il portainnesto ideale per l’albicocco è il prugno o un'altra pianta di albicocco. L’innesto a spacco si pratica all’inizio della primavera o a fine inverno, quando le gemme iniziano ad ingrossarsi ed è più facile individuare le marze più sane e vigorose. L’innesto a gemma va praticato a fine luglio e tra agosto e settembre. In tal caso si parla di innesto a gemma dormiente, perché saranno innestate le gemme sviluppatesi a primavera. Nelle regioni mediterranee si può anche scegliere l’innesto a gemma vegetante, da effettuare a maggio. Questo innesto attecchisce subito dopo la saldatura delle gemme nel portainnesto. Per favorire l’attecchimento dell’innesto a gemma dormiente, l’albicocco deve essere posto al riparo dal vento. Nella pratica colturale l’albicocco viene frequentemente innestato a spacco, ma anche quello a gemma si presenta abbastanza semplice da attuare e con alte probabilità di attecchimento. In genere, l’innesto a gemma dormiente viene praticato nelle regioni più fredde. Se non si è ferrati nella pratica degli innesti, è meglio affidare il lavoro ad un operatore esperto, perché gli innesti errati possono procurare lo sviluppo di piante poco resistenti e vulnerabili agli attacchi di parassiti e malattie. Spesso, il risultato di un innesto fatto male può essere lo sviluppo di una pianta di albicocco che non fruttifica, o che fruttifica poco con frutti troppo piccoli e soggetti alla cascola. Naturalmente, tutto dipenderà anche dalla fortuna, dalla corretta conservazione delle marze e dalla scelta del nesto e portainnesto. Le marze devono essere conservare in un luogo fresco, ombroso e asciutto e vanno selezionate solo dai rami più giovani e vigorosi. Anche le gemme vanno scelte dai rami che si presentano più sani. Il portainnesto può essere anche selvatico, purché sia sano e vigoroso. Gli attrezzi per praticare i tagli del portainnesto vanno lavati e disinfettati prima e dopo l’uso. Tutti questi accorgimenti, uniti a un po’ di fortuna, potrebbero portare alla nascita di un albicocco dai frutti gustosi e gradevoli da vedere e da assaggiare.
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