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Nella pratica colturale si eseguono diverse tipologie di innesti a spacco. Questi innesti si possono praticare sia per gli alberi da frutto che per le piante ornamentali. Se nei primi, al fine di ottenere buone probabilità di attecchimento, si praticano anche gli innesti a gemma, nelle seconde( piante ornamentali) si pratica quasi esclusivamente una delle tecniche più semplici di innesto a spacco, ovvero quello “ a spacco pieno”. L’innesto a spacco pieno non ha finalità produttive ed è per tale motivo che viene praticato solo sulle piante ornamentali. Con questo semplicissimo innesto si possono ottenere piante dai fiori intensamente colorati e dal portamento molto decorativo ed esteticamente gradevole.
L’innesto a spacco pieno consiste nel collegare tra loro un nesto e un portainnesto che devono avere quasi lo stesso diametro. Un ramo vigoroso del portainnesto viene tagliato fino a ottenere una superficie circolare. All’interno di questa superficie si praticherà un taglio profondo almeno tre centimetri, in cui sarà inserito un ramo portante tre gemme. Questo ramo ( la marza) dovrà avere un diametro quasi simile a quello del portainnesto. La punta di questa marza può essere forgiata a cuneo, in modo da favorire l’incastro con il portainnesto. Una variante dell’innesto a spacco pieno è quella a sella. In tal caso, la marza e il portainnesto, sempre con diametro coincidente, vengono tagliati in modo da ottenere rispettivamente nella parte superiore e inferiore delle stesse, un mezzo diametro. All’interno di questo mezzo diametro vi sarà un’incavatura che permetterà di unire le due parti. Le parti innestate, sia nell’innesto a sella che in quello a spacco pieno originale, vanno unite legandole con della rafia.
Come già detto, l’innesto a spacco pieno si pratica frequentemente per le piante ornamentali. L’epoca ideale per questo innesto è tra febbraio e marzo, stagione in cui la corteccia su stacca più facilmente dal legno evitando la formazione di ferite difficili da rimarginare.
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