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Gli innesti a marza, come detto al paragrafo precedente, uniscono due parti di piante, simili o affini, usando un nesto composto da un ramo con una o più gemme. Queste tecniche vengono effettuate quando le piante sono in piena attività vegetativa e quando la corteccia si stacca dal ramo, o dal tronco, molto più facilmente. Gli innesti a marza sono adatti ad alberi e piante da frutto, come la vite, l’olivo, il Kaki, le pomacee e le drupacee. Le marze si usano anche per le piante giovani e per sostituite rami morti e danneggiati del portainnesto. Visto che tale tipologia di innesto deve essere praticata su piante in piena attività vegetativa, il portainnesto deve trovarsi in una fase vegetativa molto più avanzata del nesto ed è per tale motivo che le marze vanno prelevate con un certo anticipo rispetto all’epoca dell’innesto. Le marze( rametti con due o tre gemme), si privano delle foglie e si conservano in un sacchetto e in frigorifero, a una temperatura di zero gradi. All’epoca dell’innesto ( primavera), si procede a rimuovere anche i piccioli dalle gemme. Nell’innesto estivo, bisogna rimuovere i piccioli lasciando stare solo quello dell’ultima, il quale, appena cadrà, darà il segnale dell’avvenuto attecchimento dell’innesto. Se si vuole evitare di tenere le marze in frigo, le si può conservare, per un breve periodo, con le foglie attaccate, in un recipiente con acqua, dove vi sarà immersa l’estremità inferiore delle stesse.
Come per l’innesto a gemma, anche l’innesto a marza prevede e comprende diverse tecniche che prendono il nome dalla forma assunta dal portainnesto e dalle marze. In tal senso si distinguono l’innesto a corona, a spacco diametrale, a spacco inglese, semplice o doppio, a spacco laterale, a elle, a spacco pieno o a sella, a cella e a spacco gaillard. Il nome di questi innesti a marza prende spunto proprio dalla forma assunta dal portainnesto e dalle marze che dovranno essere innestate. Il nome di questi interventi può dipendere anche dalle dimensioni delle marze e del portainnesto e dalla forma dei tagli praticati sulle parti da unire.
L’innesto a corona consiste nel tagliare il tronco del portainnesto formando una superficie circolare. Sulla stessa si applicheranno delle marze inserite lungo dei tagli che circondano i bordi. Con questo innesto si imposterà la forma della nuova pianta. L’innesto a spacco diametrale consiste nell’innestare una sola marza al centro di un portainnesto tagliato lungo tutto il suo diametro. Per collocare la marza, lo spacco deve essere tenuto aperto tramite un cuneo. In questo innesto si possono inserire anche due marze, da collocare ai lati dello spacco. L’innesto a spacco inglese si pratica, a primavera, su piante giovani. Con questa tecnica, il nesto e il portainnesto devono avere lo stesso diametro. La marza, con solo una gemma, e tagliata obliquamente alla stessa maniera del portainnesto, sarà incastrata a quest’ultimo tramite un’altra incisione praticata su entrambe le superfici. Lo spacco laterale si pratica all’inizio del periodo vegetativo e consiste nell’inserire una marza su un taglio di tre centimetri praticato ai lati del tronco. La marza, con tre gemme, inserita in questo taglio, consentirà di sostituire i rami danneggiati o mancanti del portainnesto, ma anche di fornire nuove branche a tronchi nudi. Simile all’innesto laterale è anche l’innesto a “elle”, da praticare sempre all’inizio della ripresa vegetativa. In tal caso, la marza, lunga otto centimetri, con tre gemme, si piega a forma di cuneo e si inserisce su un taglio laterale del tronco praticato proprio a forma di elle. L’innesto a spacco pieno o a sella è praticato per le piante ornamentali. La marza e il portainnesto devono avere lo stesso diametro e devono essere tagliate come se nella parte inferiore del ramo rimanesse una sorta di piccola seduta semicircolare o una sella. In tal caso, le due parti dovranno essere unite tramite legatura. L’innesto a cella si pratica sulla pianta adulta dell’olivo. Questo innesto permette di creare nuove branche in tronchi che ne possiedono un numero limitato. La marza, tagliata a cuneo, si inserisce in una cella ricavata da una piegatura del tronco o del ramo. La marza viene tagliata a forma di cuneo anche nell’innesto a spacco gaillard. Questo innesto si pratica alla fine dell’inverno o a settembre. Il portainnesto ( sempre dello stesso diametro del nesto) viene tagliato praticando una spaccatura centrale di circa due centimetri. Per la sua modalità di esecuzione, l’innesto gaillard è simile all’innesto a spacco diametrale, con la sola differenza che i diametri delle due parti da unire sono identici. Questa tecnica si pratica per la Vite.
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